Era il 18 gennaio del 1970, il Cagliari capolista affrontava la trasferta al Menti fra le critiche stucchevoli per una squadra che, secondo i detrattori di quei giorni, faticava a segnare in trasferta. A rimandare al mittente quelle parole ci
Prima che che le strade venissero invase dalle macchine e dell’avvento di videogiochi, computer e smartphone, per le vie delle città non era difficile trovare gruppi di bambini giocare all’aria aperta, con un pallone magari, oppure rincorrendosi o ancora divertendosi
Cominciamo dalla fine. O quasi. Era il 17 maggio del 1987, e la carriera di Gigi Piras con la maglia del Cagliari era ormai al tramonto. Si giocava Juventus-Cagliari, ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia. I rossoblù quell’anno
«Vorrei assaggiare a primavera le fragole che ho piantato». Andrea Parodi era già malato, il tumore allo stomaco gli aveva già aggredito il fegato e la sua fine era già scritta, ma neanche il cancro era riuscito a spegnere la
La ricetta Vistanet di oggi. I malloreddus: un piatto che in Sardegna significa festa. Da sempre sono i protagonisti della cucina sarda, dal pranzo della domenica nelle tavole delle nonne, ai matrimoni o alle sagre di paese. I malloreddus sono
A prescindere da quanto abbiate mangiato a pranzo o a cena, lo spazio per una “sebada” si trova sempre. È lei la regina incontrastata di fine pasto. Un dolce che affonda le sue radici nella notte dei tempi: già due
La cultura popolare casteddaia non perdona. Avete la testa pelata, i capelli rossi, oppure siete particolarmente pallidi o spettinati? Non c’è scampo, sa limba ha un soprannome per ognuno. Ad esser presa di mira è soprattutto “sa bisura“, l’insieme delle
“El Jefe“, in Uruguay, è un soprannome impegnativo. Significa in buona sostanza “il capo“, e fu l’appellativo di José Nasazzi, libero e capitano della “Celeste” che vinse due Olimpiadi e il primo Mondiale. Nasazzi era un personaggio dall’immenso carisma. Ma
Fosse stato un bar qualunque, non ci avrebbero certo scritto un libro. I cagliaritani di qualche generazione fa, quelli cresciuti a cavallo fra gli anni sessanta e ottanta se lo ricordano bene il Bar Ragno. All’angolo fra via Manzoni e
Pensate al caso Higuain di qualche anno fa o a quello più recente di Donnarumma. Pensate a Rajola, agli agenti, ai procuratori. Fatto? Bene, ora dimenticateli, perché Gigi Riva era, ed è, fatto di un’altra pasta. E non perché si