Difficile immaginarlo oggi, ma c’è stato un tempo in cui al Poetto non c’erano le abitazioni di lusso che sorgono oggi. Una parentesi, circa una quindicina d’anni a partire dall’immediato dopoguerra, in cui fra la seconda fermata della spiaggia cagliaritana
Novantanove anni e non sentirli. Prendendo a prestito lo slogan di una vecchia pubblicità, il Cagliari Calcio spegne oggi novantanove candeline, e vede avvicinarsi sempre di più il secolo di vita. Il 30 maggio del 1920 fu il medico Gaetano
Prima che che le strade venissero invase dalle macchine e dell’avvento di videogiochi, computer e smartphone, per le vie delle città non era difficile trovare gruppi di bambini giocare all’aria aperta, con un pallone magari, oppure rincorrendosi o ancora divertendosi
«Il Cagliari è Campione d’Italia, la folla si riversa in campo senza peraltro eccessiva indisciplina ma diremmo, quasi con pacatezza, con molto civilismo come del resto è costume della folla sarda, mentre Riva e Gori non riescono a liberarsi dall’abbraccio
Un quartiere ricco di storia, attraversato da passioni a tinte forti, degne del nome dei suoi abitanti, soprannominati “Cuccurus cottus” (teste calde) dalla goliardica cultura cagliaritana, dalle sue chiese che profumano di storia e tradizione, da Sant’Efisio a Sant’Anna, fino
La cultura popolare cagliaritana è ricca di aneddoti, e le frasi che gli abitanti del capoluogo pronunciano, rievocano quasi inconsapevolmente episodi legati alla storia della città. Capita così che l’espressione “bogau a son’e corru“, affondi le sue radici nell’epoca della
Il primo febbraio 1976 non è una data come le altre. Non può esserlo per tutti i tifosi del Cagliari, ma non solo per loro. Ridurre Riva solo al calcio è un errore. Associarlo al solo mondo dello sport vuol
Giorgio Sisini non aveva ancora compiuto trent’anni, quando decise di importare in Italia quel passatempo che da anni tiene allenata la mente di tutti gli italiani anche nel tempo libero: il cruciverba. Sisini, neo-ingegnere di Sorso dalle nobili origini (era
Metà anni novanta, Portico Sant’Antonio a Cagliari. La scena era sempre la stessa: una fila più o meno ordinata di giovani in attesa di un ok del buttafuori per entrare. La tappa obbligatoria per gli amanti del divertimento notturno della
Ci sono giocatori che rimangono dieci anni in una squadra, e vengono dimenticati, poi ci sono quelli come Enzo Francescoli. Tre stagioni sono bastate a El Principe per far innamorare una città. Fra Cagliari e il campione sudamericano dallo sguardo