La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”
La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”
La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”
La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”
La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”
La Quaresima è per i cristiani uno dei periodi più sacri dell’anno. Nella tradizione di alcune zone della Sardegna, e soprattutto del Campidano, lo scorrere di quei quaranta giorni di penitenza veniva scandito da Sa Pipia de Carèsima, ossia la
La cucina sarda (e quella cagliaritana) sono storicamente povere. Per secoli i vegetali, i legumi e i prodotti spontanei sono stati l’alimento base delle classi più basse. In questo contesto si inserisce perfettamente uno dei piatti più antichi e “simpatici”