Immaginate di passeggiare per le strade di Villasimius durante una notte d’estate: i locali si susseguono uno dopo l’altro, illuminando Via Umberto I, la lunga e vivace strada che ci conduce fino alla spiaggia cittadina di Simius. Dopo una cena all’insegna della tradizione con prodotti e vini locali, non ci resta che goderci la serata e, perché no, rinfrescarci con il dolce che più di tutti ci parla d’estate: un fresco gelato. Camminando alla ricerca della gelateria che può fare al caso nostro, ci imbattiamo in un piccolo angolo di colori, arredato con piccole lavagnette in legno che pendono dal soffitto. Su una di queste leggiamo: “Non puoi comprare la felicità, ma puoi comprare un gelato che è praticamente la stessa cosa”. Totalmente d’accordo con questa frase decidiamo di metterci in fila da Granita Fun, la gelateria artigianale che va oltre la classica granita. Gelato, frutta shake, yogurt, granita, bubble tea: mentre noi siamo persi nel guardarci intorno, Alessia, dal retro del bancone ci accoglie con un sorriso nel suo dolce e magico mondo.

Il nome “Granita Fun” ci suona familiare: pensandoci su, ci accorgiamo che è lo stesso che troviamo sui carretti della granita che passano in spiaggia durante il giorno. Questa granita, esposta al banco in dodici gusti differenti, tutti amalgamati con frutta fresca, ci sembra differente da quella che siamo abituati a mangiare sotto l’ombrellone. Così, decidiamo di provarla ordinandola direttamente dalla finestrella esterna del locale ed ecco che il nostro cucchiaino si tuffa all’interno della cremosità del nostro bicchierino bigusto: metà granita alle pesche di San Sperate e metà amarena. 

A dirigere la scena da Granita Fun però non sono solo le granite, ma anche la selezione di gelati artigianali che colorano il banco frigo con ventiquattro gusti che girano in lungo e in largo per tutto il mondo. Dall’inglese cheesecake ai mirtilli arriviamo al Macarons al limone francese, dal sapore unico del biscotto belga Lotus voliamo fino agli “americanissimi” caramello salato e pop-corn. 

Che dire poi dell’abbinamento tra marmellata di albicocche e cioccolato che troviamo nella tradizionale torta austriaca Sacher o dell’originalissimo pane, peanut butter e marmellata australiano? Una combinazione vincente e ormai amata in tutto il mondo che Alessia ha voluto portare sotto forma di gelato all’interno della sua selezione proprio in ricordo del periodo vissuto tra Australia e Nuova Zelanda. 

Il tour in giro per i dolci sapori del mondo continua fino ad arrivare ai grandi classici italiano, come il Tiramisù, e alle tipicità della nostra Isola con i gusti inconfondibili di seadas e pardula. 

Tanta scelta anche per gli intolleranti al lattosio che, oltre ai gusti fruttati, potranno assaggiare anche qualcosa di più particolare, come il cioccolato fondente con scorza d’arancia e la crostata alla vaniglia con albicocca. 

I gelati senza zuccheri aggiunti sono la proposta perfetta per chi vuole concedersi uno sfizio senza sgarrare eccessivamente con la dieta: riuscireste mai a dire di no ad un croccante fondente con cranberry o ad un fior di latte con salsa al pistacchio?

Noi, invece, decidiamo di fare il pieno di zuccheri scegliendo di arricchire il gelato un golosissimo cono decorato a mano: bordo ricoperto di cioccolato fondente o cioccolato bianco? Con granella di nocciola, di cocco, mini marshmallow o tanti colorati Smarties?  

E se cercate un’alternativa al gelato, allora la vostra scelta potrebbe ricadere su uno “yogurtissimo” di Granita Fun, con una base di yogurt greco artigianale da guarnire con le vostre salse e granelle preferite oppure optare per l’orientale “Bubble Tea”. Questo the verde, personalizzabile con delle palline di succo di frutta e sciroppo aromatizzato, è nato a Taiwan negli anni ’80 e oggi è popolare anche in Italia ed è arrivato fino da Granita Fun. 

Amatissimo soprattutto dai bambini per il suo particolare contrasto tra le palline dal cuore liquido che “esplodono” in bocca e il the alla base. Da Granita Fun, oltre al classico Bubble Tea, abbiamo trovato una variante speciale: il Bubble Shake, gelato frullato con latte e le immancabili palline di succo di frutta. 

E mentre noi stiamo pensando a quali gusti abbinare nel nostro Bubble Shake prima di riprendere la passeggiata tra vivaci strade del borgo, qualcuno si fa preparare una bella vaschetta gelato da asporto, un chilo può bastare? 

Cosa spinge un grande esperto di marketing e pubblicità francese a trasferirsi a vivere in Sardegna? “Innanzitutto la Sardegna è il Paradiso. È poi è la terra ideale per produrre vino Rosé fermo, la tipologia di vino che oggi cresce di più nel mondo”.

Alla prima domanda che gli facciamo, Jean-Paul Tréguer, 40 anni di esperienza nel marketing (ha scritto 9 libri di management) e nella pubblicità, fondatore del gruppo BIG Success a Parigi (Agenzia N°1 della pubblicità TV in Francia), ci risponde con estrema chiarezza e lucidità. Insieme alla moglie Isabelle hanno deciso di trasferirsi a vivere nell’Isola da 4 anni, a Villasimius per la precisione, per dedicarsi alla produzione di vino. Non un vino qualsiasi, ma un vino rosato fermo di eccellenza. La loro cantina, Tréguer & Tréguer, è 100% dedicata al Rosé (cosa unica in Sardegna) e produce una sola etichetta : So Chic !

“Perché questa scelta di vita totalmente diversa?” 

“Tra il 2004 e il 2019 il consumo di questa nicchia enologica ha registrato una crescita del 23% a fronte di un calo generale del consumo di vino del 2% – spiegano Jean-Paul e Isabelle -. La quota di mercato ha superato l’11%. Il vino Rosé piace tantissimo, in particolare alle donne e alle generazioni più giovani (25-45 anni), che sono le categorie che orientano maggiormente le nuove mode e tendenze. In Paesi come Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svizzera e Belgio si assiste a un vero e proprio boom. Il vino Rosé fermo sta poi diventando sempre più chic. Sì, esatto, chic, proprio come il nome che abbiamo dato al nostro vino, So Chic !”.

In che senso “Chic”?

Lo dico senza troppi giri di parole: “Rosé is the new Champagne”, il vino rosato fermo sta diventando il nuovo Champagne. Anche il quotidiano inglese The Telegraph ha scritto che “Lo Champagne non è più il vino più trendy”. In Provenza, regione francese leader mondiale nella produzione di questa tipologia di vini (dove ci sono 650 cantine di vino Rosé !), sono numerosissime le partnership tra Vip o marchi del lusso e cantine che producono Rosé. Star mondiali comme Kylie Minogue, George Clooney, Dolce & Gabbana, Carla Bruni, BonJovi, Tony Parker e altri investono massivamente sul Rosé. Chateau Miraval è stato acquistato da Brad Pitt e Angelina Jolie, LMVH, il più grande gruppo internazionale del lusso, già proprietario di Whispering Angel, N°1 mondiale del Rosé (16 milioni di bottiglie vendute ogni anno!) ha di recente acquisito anche Minuty (9 milioni) e Galoupet dando vita a un vero e proprio colosso del Rosé con più di 30 milioni di bottiglie vendute in 190 Paesi. Sta succedendo esattamente quello che è avvenuto con lo Champagne”.

Ma perché in Sardegna e non in Provenza?

La Sardegna ha potenzialità incredibili e uniche in Italia in fatto di vino Rosé. Fino a poco tempo fa i produttori sardi si sono concentrati sulla produzione di ottimi vini bianchi e rossi, in particolare vermentino e cannonau. Il vino rosato fermo è sempre stato un po’ snobbato perché i sardi non sono abituati a consumarlo. Nel mondo però non è così! Il nostro vino è un 100% Cannonau di Capo Ferrato Doc. Questo straordinario vitigno è l’antenato (vecchio di 3200 anni…) parente strettissimo del Grenache, la base principale di tutti i grandi blend rosati provenzali. Il Cannonau però è molto più resistente al calore e alla siccità ed è quindi il vitigno ideale su cui puntare per contrastare il cambiamento climatico. Ogni anno caldo e secco la Provenza francese perde quote di produzione a causa del surriscaldamento globale. Con il Cannonau questo non avviene. Poi, pensiamo ai milioni di turisti stranieri, amanti del Rosé, che vengono in vacanze a scoprire e godere il patrimonio unico dell’isola con i suoi 300 giorni di sole, natura intatta, posti mozzafiato e le spiagge più belle del Mediterraneo. Ecco perché, se lavoriamo bene, tutti insieme, noi e gli altri produttori sardi di vino Rosé, potremo fare scoprire a loro la qualità dei vini rosati fatti sull’isola e vendere nel mondo milioni di bottiglie “Made in Paradiso di Sardegna”, proprio come fanno oggi i nostri colleghi della Provence. La Sardegna deve credere in questa categoria di vino, è un’opportunità straordinaria.

La Sardegna ha da sempre un rapporto privilegiato con il mondo del turismo di altissima qualità.

Nel Mediterraneo esistono pochi luoghi così belli ed esclusivi e, soprattutto, intatti come la Sardegna. Pensiamo alla Costa Smeralda, ad Alghero, alla bellissima città di Cagliari, all’Ogliastra, a Pula, Villasimius, Costa Rei. Ogni estate, come abbiamo visto, milioni di turisti raggiungono questi luoghi da ogni parte del mondo. Molto spesso sono persone che ricercano il bello e la qualità perché sanno che in quest’Isola, che io chiamo “Il Paradiso”, scopriranno posti meravigliosi e vivranno esperienze impossibili da trovare altrove con l’accoglienza meravigliosa del popolo sardo. Il mio sogno è quello di vedere il nostro vino So Chic ! Rosé di Sardegna, nei tavoli dei più bei ristoranti, nei bar degli hotel più raffinati, nei party dei club più esclusivi della Sardegna o a bordo degli yacht ormeggiati davanti alle sue coste in alternativa a bottiglie di Champagne o di grandi Rosé de Provence.

Un sogno che si sta concretizzando?

So Chic ! è ormai presente in più di 150 punti di vendita, in tutta l’Isola, soprattutto nei contesti più “à la page”. Ma viene bevuto e apprezzato anche a Roma, a Milano, in Toscana, in Puglia, patria italiana del vino rosato fermo. Stiamo crescendo rapidamente: in tre anni puntiamo a triplicare la produzione raggiungendo, nel 2024, le 75 mila bottiglie. Ma il vero, grande obiettivo, insieme agli altri produttori, è di trasformare l’isola nella “Provence d’Italia” e di esportare il “New Champagne, Made in Paradiso di Sardegna” in tutto il mondo.