La Giunta municipale di Cagliari ha dato il via libera al nuovo progetto di sistemazione del Bastione di Santa Caterina e alla valorizzazione museale degli scavi archeologici circostanti. “Un ambizioso intervento che segna un passo importante nella conservazione del patrimonio
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Scavi archeologici in pericolo nella chiesa di Sant’Avendrace. L’allarme arriva dal parroco don Alessandro Simula che ha lanciato un appello per salvare e valorizzare ciò che sta emergendo ed emergerà dagli scavi archeologici fin qui effettuati, nel punto in cui
Una pintadera emerge dallo scavo del Nuraghe Palmavera. Lo scavo archeologico in corso al Nuraghe Palmavera di Alghero, che già aveva rivelato dati importanti come la presenza di una terza torre, ha portato alla luce una piccola rarità. Le pintadere
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Resti di strutture di età romana, ritrovamenti ceramici e reperti che facevano pensare ad una frequentazione protrattasi fino all’età bizantina. Erano questi i frutti degli scavi che, nel 2014, avevano interessato la località di Guardia Longa, nel comune di Capoterra.
di Francesca Pitzanti Rifiuti abbandonati o addirittura lanciati sul canneto e sugli alberi che costeggiano il Riu Foxi. Bustoni neri colmi di ogni genere di spazzatura, bottiglie di plastica, lattine di birra, macerie e scarti edili, un forno da incasso
Melka Kunture, Etiopia. C’è anche l’Università di Cagliari, con la professoressa Rita Teresa Melis docente del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, fra le collaborazioni che hanno permesso ai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, coordinati dalla professoressa Margherita Mussi –