Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Lo sapevate? Già dal Seicento i cagliaritani chiamavano l’Anfiteatro Romano “Centuscalas”. L’Anfiteatro Romano, uno dei pochi quasi interamente scolpito nella roccia, fu edificato tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C., vi si svolgevano spettacoli come lotte tra uomini e
Situato nel territorio di Vallermosa a circa 700 metri sopra il livello del mare, questo sito archeologico rappresenta un notevole esempio di villaggio santuario che, grazie alla presenza di ben 3 pozzi sacri, risulta unico in tutto il mondo. Il
Lo sapevate? Perché a Cagliari una statua di Sant’Efisio è chiamata “Su Santu sballiau”? A Cagliari nella chiesetta di Stampace sono custodite tre statue di Sant’Efisio. Una di queste viene chiamata “Su Santu sballiau”. Sapete perché? Solo una di queste
Per la 366esima volta, 1 maggio 2022, Sant’Efisio esce a bordo del suo cocchio dalla Chiesetta di Stampace. L’ex voto, fatto dai cagliaritani per ringraziare il Santo martire per la fine dell’epidemia di peste del 1656 viene rinnovato ancora una
Siamo a Oristano e il suo duomo è la cattedrale più grande di tutta la Sardegna, edificio di culto principale della parte centro-occidentale dell’Isola. Ve la facciamo scoprire grazie all’approfondimento di Sardegna Turismo, portale della Regione. È chiesa ‘madre’ dell’arcidiocesi
Il muro a secco, elemento identitario del paesaggio sardo, è realizzato con una tecnica costruttiva che richiede grande sapienza ed esperienza: nella scelta dei materiali, nella dislocazione e nella sistemazione delle pietre che devono combaciare perfettamente per vincere su gravità
Nel 2009 (per la precisione il 21 aprile) decise, insieme a moglie e nipoti, di festeggiare il suo 50esimo compleanno nella nostra Isola: e lo fece nel suo stile, senza annunci né coriandoli, senza trombe né comunicati stampa. Perché qui
Timidissimo vive nelle foreste, soprattutto di latifoglie, nelle zone rocciose montane e nelle valli più impervie della Sardegna. E’ molto agile e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; attivo soprattutto all’alba e al tramonto, meno nelle ore notturne, trascorre il giorno nella
Lo sapevate? Per Pasqua in Sardegna è tradizione (derivata dall’antica Roma) mangiare la mattina fave fresche, pecorino e qualche fetta di salsiccia secca. Un’usanza tipica soprattutto dei paesi del centro e dell’alto Oristanese: praticamente a digiuno si fa un aperitivo