Oggi vogliamo raccontarvi di un luogo bizzarro e molto affascinante che non tutti conoscono. Ringraziamo per gli scatti e le interessanti info sardegnaabbandonata.it Un po’ cattedrale, un po’ fabbrica e un po’ castello, con tanto di merli in stile medievale,
“La Sardegna porta a casa un altro grande risultato, che non è solo significativo in termini di avanzamento della ricerca e della Scienza al servizio dell’umanità ma è importante anche e soprattutto dal punto di vista della riqualificazione: abbiamo dato
Sardegna e miniere: un connubio straordinario ha legato l’Isola con l’estrazione di preziose materie prime dal sottosuolo. Tra questi minerali preziosi e utili all’industria c’era anche l’antimonio, metallo antichissimo utilizzato fin dagli antichi egizi nella lavorazione del rame e poi
Etic (Einstein Telescope Infrastructure Consortium): questo è il nome del progetto che punta a costruire in Italia l’Einstein Telescope, un nuovo grande osservatorio europeo per le onde gravitazionali. In lizza, la Sardegna con il sito di Sos Enattos, una miniera
Nella zona Sud-Occidentale della Sardegna è situata Masua un tempo importante area mineraria, oggi divenuta rinomata località balneare. Qui è presente Porto Flavia, un ingegnoso sistema di imbarco di minerali. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1922 e
In un articolo della storica e antropologa Grazia Villani intitolato “Calamine e sollazzi”, si legge che intorno al 1860, un gruppo di prostitute provenienti dalla Francia si stabilì a Montevecchio, dove si costituì una vera e propria casa di tolleranza.
Avete mai percorso il tratto Mandas-Arbatax con il Trenino Verde? Sicuramente avrete notato l’imponente edificio in stile Liberty che si affaccia nei pressi della linea ferroviaria. Un tempo in questa struttura si “lavava” l’antracite, una tipologia di carbone dall’elevato potere
Fu lo scrittore Victor Hugo con il suo romanzo Notre-Dame de Paris, pubblicato nel 1831 a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di restaurare la bellissima chiesa gotica di Parigi. Il 31 maggio 1842 venne presentata una petizione firmata da diversi
Una delle più gravi tragedie minerarie della storia si verificò l’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier (appena fuori la cittadina belga di Marcinelle) dove si sviluppò un incendio che causò una strage. 262 minatori morirono, per
Erano le 18.30 del 4 maggio 1871. Una trentina di donne, come ogni giorno, concludeva le proprie sedici ore di lavoro nel cantiere Azuni, uno dei tanti della miniera di Montevecchio, e raggiungeva il dormitorio per il meritato riposo. Stava sul tetto dell’edificio