Un gioiello incastonato in un paradiso: cosa fare a Puntaldia, perla di San Teodoro?
Siete in uno dei posti più belli dell’Isola, San Teodoro, tra spiagge dalla bellezza che mozza il fiato, movida e freschezza. Vi portiamo in una delle gemme del posto, Puntaldia, borgo nel borgo. Tra aperitivi con l’isola di Tavolara davanti agli occhi, unione tra diverse cucine che danno vita a piatti ricchi di gusto e relax, facciamo un tuffo in questo paradiso terrestre.
San Teodoro, perla della Gallura meridionale e borgo considerato porta della Costa Smeralda: alcune delle spiagge più paradisiache dell’Isola sono qui, incastonate in ambienti meravigliosi che uniscono il verde della macchia mediterranea con il turchese di un mare che lascia il segno, che incanta e che strega, pure. La Cinta, lingua di sabbia dorata lambita da acque cristalline, Cala Brandinchi, paradiso che sembra uscito direttamente da una cartolina, Lu Impostu, eden in terra, e tanti altri posti belli d’una bellezza che mozza il fiato: meraviglia, vero?
E, incastonato come un gioiello prezioso in mezzo a un territorio che fa sognare, Puntaldia – il luogo che abbiamo scelto per le nostre vacanze – è un borgo nel borgo, una sorta di oasi di relax dove poter respirare l’aria di mare con addosso una serenità inaspettata.
Stamattina abbiamo fatto qualche giro qui intorno, rendendoci conto di quanto questo complesso residenziale sia dotato di ogni comfort – dall’estetista alla farmacia, fino al noleggio gommoni e tanto altro – ma, all’avvicinarsi del pranzo, veniamo rapiti da un odore inconfondibile che ci fa venire fame. Del resto, è proprio l’ora dell’aperitivo.
La Cambusa ci mette molta curiosità: non abbiamo mai visto nulla del genere.
Riusciamo a conoscere la proprietaria Enza, che – con una passione che vediamo di rado nelle persone – ci spiega la nascita di quest’idea così innovativa. Qui l’unione tra Campania, sua patria d’origine, Sardegna, luogo d’adozione da anni, e altre culture a livello culinario è lampante sin dal primo sguardo.ù
Alla Cambusa, infatti, si trovano in vendita sia prodotti sardi ma anche, appunto, di Napoli e dintorni. Ma questo luogo, che vuole essere un punto d’appoggio per chiunque transiti a Puntaldia, non è solo un punto vendita di prodotti tradizionali, è anche un luogo conviviale dove assaggiare cibi nuovi e degustare vari vini.
Un sushiman si propone di preparare un piatto che solletica la nostra attenzione: il pokè di fregula sarda. Unione, ricordate? Qui è la chiave. È come se, mescolando varie cose, possa venire fuori il meglio di tutte: questo è ciò che ci viene in mente pensando a due cose così diverse ma che si possono incastrare in modo sorprendente.
Ma a rubarci il cuore sono senza dubbio i “PopKore”: leggeri e fragranti, sono dei pop corn al gusto di bottarga. Li abbiniamo allo Spritz. Ci viene spiegato che sono nati quasi come prova familiare in un pomeriggio estivo e noi pensiamo, mentre il gusto della bottarga solletica i nostri palati.
Chiacchierando con la proprietaria, scopriamo che proprio sopra di noi c’è il suo ristorante, Il Marino, da cui arriva un profumo irresistibile. Prima di salire, però, alla Cambusa acquistiamo una tipica Zizzona di Bufala e dei taralli tradizionali campani: abbiamo sposato la filosofia di Enza – sarda e campana insieme – con anima e cuore.
Il Marino è un sogno ad occhi aperti: unisce raffinatezza e serenità, tra atmosfere marine e ambienti chic. Ce ne innamoriamo all’istante, complice anche l’accoglienza calorosa dello staff. Ci sentiamo quasi a casa, tra coccole e aria conviviale.
Scegliamo di farci guidare dallo chef Marco in quella che ha tutta l’aria di essere un’esperienza, più che un semplice pranzo. Dopo una chiacchierata per comprendere i nostri gusti, il nostro ordine, che ancora non conosciamo, viene portato allo chef. Attendiamo con ansia e le nostre aspettative non vengono mai deluse.
Il pesce è l’ingrediente principale, ma sappiamo che qui al Marino c’è una vasta scelta che comprende la tradizione culinaria mediterranea ma anche quella più tradizionale.
Per prima cosa, arrivano gli antipasti: piccoli assaggini, polpette di baccalà – morbide e saporite –, e alcune tartare, tra cui la nostra preferita, quella di tonno.
La vista è spettacolare: mentre gustiamo il pesce crudo, che è freschissimo, ci perdiamo con lo sguardo nell’orizzonte e nella bellezza del cielo che sembra sposarsi con il mare. I camerieri sono gentilissimi, attenti a ogni nostra esigenza. Li sentiamo parlare con delle persone al tavolo accanto al nostro e sorridiamo: è dal giorno dell’apertura del locale che loro vengono qui. Be’, lo troviamo comprensibile: è la prima volta che soggiorniamo a Puntaldia e la sensazione è quella di volerci tornare più e più volte.
La fregula con bisque di crostacei e frutti di mare e l’orata, farcita con pomodori secchi e olive, avvolta in crosta di zucchine, sono spettacolari: entrambi ci lasciano in bocca un sapore particolare e noi pensiamo subito che lo chef ci abbia proprio letto nel pensiero. Preghiamo Enza, la proprietaria, di portargli i nostri complimenti e lei ci racconta di quanto sia bravo a inventare nuove ricette, a unire sapori diversi, a lanciarsi a capofitto nella cucina riuscendo a tirare fuori delle cose uniche.
L’esperienza al Marino si chiude con dei raviolini dolci ma, al momento del gran finale, arriva l’ultima premura: con il caffè, lo staff del Marino offre anche “le coccoline”, un vassoietto di bontà per concludere un’esperienza culinaria di notevole bellezza.
Salutiamo Enza con un abbraccio caloroso e le promettiamo una nuova visita: del resto, quando ci si sente così coccolati è solo un piacere tornare.
Il pomeriggio non possiamo non trascorrerlo a La Cinta e non ce ne pentiamo. Qui i luoghi sono così magici che lasciano veramente un segno, come un piccolo tatuaggio sul cuore. Ci basta sederci sul bagnasciuga, tra la sabbia dorata e l’acqua turchese che ci solletica le ginocchia, per pensare che questa piccola vacanza spazzerà via un anno intero di frenesia, di problemi e di lavoro.
Poi, al rientro, abbronzati e rilassati, una doccia e inizia la seconda parte della nostra giornata.
Sono le 19. L’aria è ancora calda sebbene l’afa abbia allentato la presa e noi, attirati da un odore particolare, lo seguiamo. Al Cafè Du Port in scena c’è la bontà del cibo preparato da mani sapienti. Uno chef, in piazza, cucina la porchetta con una focaccia artigianale. È uno show cooking meraviglioso, dal quale non riusciamo a togliere gli occhi.
Ci guardiamo attorno: questo cocktail bar è su una veranda che dà direttamente sul mare. Riusciamo a intravedere, in mezzo all’azzurro di cielo e mare, l’isola di Tavolara.
La prima cosa che notiamo è la quiete e il relax che si respirano, punto di forza di Puntaldia: ci sentiamo liberi, leggeri, vivaci come non mai. Quando conosciamo Ivano, proprietario, ci viene spiegato che è proprio questa la mission del locale: mettere i clienti a proprio agio, riuscire a farli sentire a casa, coccolati.
Ordiniamo uno spritz. Siamo tentati di scegliere il tagliere con salumi e formaggi di zona, ma sentiamo l’acqua salata di La Cinta scorrere ancora nelle nostre vene e optiamo per il tris di mare. Tre le tartare con cui accompagniamo ogni sorso: tonno, orata e ombrina. L’ombrina, con il suo sapore delicato così caratteristico, ci incanta.
Ivano ci spiega che il punto di forza sia di questo locale che del suo ristorante, il Gran Cafè Puntaldia, è l’azienda agricola di famiglia di 100 ettari, che copre il fabbisogno del 50% abbondante. Certo, si mira – come ci spiega – al 100%, ma è già un buon inizio: il restante 50% è comunque coperto da aziende agricole sicure, piccole ma genuine, che vengono indicate da Coldiretti. Insomma, risaltare i prodotti a km0 è la mission del locale.
Quindi, con calma, terminiamo il nostro spettacolare aperitivo con vista e poi ci avviamo verso il ristorante, poco lontano. La bellezza di Puntaldia è proprio questa: pochi passi e si raggiunge qualunque cosa. Rimaniamo per un attimo incantati dallo splendore di questa piazzetta storica, tra pietre e aria fiabesca, ed entriamo al Gran Cafè Puntaldia.
I coperti sono pochi, ma Ivano ci spiega che è una precisa scelta: meno caos, meno rumori, meno stress. I clienti sono degli ospiti, persone che devono godersi il soggiorno liberando la mente.
Sin dall’antipasto, scopriamo la regola d’oro del ristorante: la cucina è quella tradizionale, certo, ma rivisitata. I sapori sono preservati, gli stessi di un tempo, ma anche fatti brillare. Non sapendo cosa scegliere dal menu, chiediamo consiglio allo chef Fausto. Dal primo morso al polpo all’algherese in vasocottura capiamo cosa si intenda con unione tra antichità e rivisitazione. Il sapore, intenso, è lievemente affumicato. Il polpo è morbido, peculiarità di questa cottura così particolare, e il retrogusto di pomodoro secco, erbette di campo e basilico solletica le nostre papille gustative.
Puntaldia ci ha rapito il cuore, non c’è nulla da fare, e all’arrivo del primo, un risotto lavorato con infuso di camomilla e servito con una coulis di frutti di bosco e tartare di gambero rosso, sgraniamo gli occhi: non vediamo di assaggiare questo piatto così particolare. Ogni boccone svela un segreto, quello delle materie prime di qualità lavorate da mani sapienti: il pesce è fresco, si sente, e la lavorazione particolare fa sì che mangiare questo piatto a base di riso, il cibo del mondo – come ci dice lo chef –, sia un’esperienza. Per chiudere, ci viene consigliata la zuppa di pesce, sempre in vasocottura, e gli antichi sapori che si uniscono alla modernità ci colpisce per l’ennesima volta.
Qui ci sembra quasi di essere nella cucina delle nostre nonne, così attente alla genuinità di ciò che cucinavano e così appassionate, e infatti non possiamo non terminare con il dessert dello chef: “La mia infanzia” è una reinterpretazione di uno dei dolci che lo chef Fausto mangiava nella sua infanzia. Caffè, spuma allo zabaione, carasau caramellato e ricotta: e chi l’avrebbe mai detto che tutti questi ingredienti avrebbero creato un dolce così caratteristico? La dolcezza di ricotta e zabaione si sposa perfettamente con il lieve amaro del caffè, enfatizzato dal sapore caramellato. Riusciamo quasi a tornare indietro nel tempo con la mente, a quando le cose erano buone e fatte con il cuore.
Prima di lasciare il locale, ci facciamo convincere ad assaggiare un buonissimo gin, inventato da Ivano, il proprietario. Il Gin Sardo di Nonna Luigina, fatto dall’agrume sardo “Sa pompia” e da 30 spezie, ci solletica le papille gustative diventando un’esperienza.
Sazi e felici, ci concediamo una passeggiata mano nella mano in questo villaggio, poi rientriamo nell’appartamento in affitto che sarà la nostra accogliente casa per qualche giorno ancora: Puntaldia è un gioiello, una gemma incastonata all’interno di un’altra gemma, questo non si può certo negare. A questo, con un ultimo sbadiglio, pensiamo, prima che un sonno ristoratore ci rapisca: ma nessun sogno potrà uguagliare la realtà.
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San Teodoro è un piccolo borgo soleggiato nella costa nord orientale della Sardegna. Meta prediletta per gli amanti del mare e della movida: il borgo riesce ad unire perfettamente questi due aspetti per una vacanza esclusiva a due passi dalle più belle spiagge bianche dell’Isola e circondati da locali notturni per serate all’insegna della musica e del divertimento.
Dalla vicina spiaggia cittadina di La Cinta alle meraviglie situate a pochi chilometri come Lu Impostu con la sua penisola di sabbia naturale, Cala Girgolu con le sue rocce in granito e la esotica Cala Brandinchi e la Spiaggia Isuledda, solo per citarne alcune.
Percorrendo la periferia del borgo è possibile raggiungere i punti più alti della costa, che vantano panorami mozzafiato sulle imponenti e spettacolari isole di Tavolara e Molara che caratterizzano e rendono unica questa località.
Oltre questo, non passano inosservate la tradizione sarda, particolarmente presente nella cucina di ristoranti e pasticcerie locali, e la vivace vita notturna. Qui infatti si trovano alcuni dei locali e dei club più belli dell’Isola, frequentati ogni anno da migliaia e migliaia di visitatori.
In un viaggio alla scoperta delle migliori attività da fare in vacanza a San Teodoro, ne abbiamo selezionato per voi alcune davvero imperdibili.
1) Un serata tra musica e drink nel locale storico del borgo
In vacanza, si sa, il divertimento non può mancare e il borgo di San Teodoro proprio per la sua movimentata movida notturna si classifica tra le mete preferite da ragazzi e adulti. La sera, dopo una giornata al mare, le luci dei locali si accendono e la musica inizia a risuonare per le strade. Tra tutti questi locali, ne esiste uno che con i suoi tredici anni di attività qui a San Teodoro, è quasi un’istituzione: stiamo parlando di Bollicine, proprio nel cuore del borgo. Se siete alla ricerca di una serata frizzante per la vostra vacanza, vi consigliamo di fare un salto da Bollicine, tra cocktail d’autore e dj-set di alto livello.
2) Una giornata panoramica a Punta Est
Le spiagge di San Teodoro e tutte le località circostanti vantano scenari indescrivibili a parole: isole che spuntano dal mare, natura incontaminata, orizzonti infiniti. Esiste un luogo però, dove è possibile godere di questi panorami incredibili dalla colazione fino alla cena: Punta Est è il punto più alto della costa. Tutto ha luogo nella piazzetta del villaggio di Punta Est, immersa nella località di Capo Coda Cavallo e affacciata sulle isole di Tavolara e Molara, davanti a cui potete fare un magico aperitivo al tramonto tra il ristorante e lounge bar Bellavista e il Blue Bar, oppure un pranzo o una cena che segue l’onda del pescato nella suggestiva atmosfera offerta dalla veranda rialzata del Ristorante Punta Est. E se invece, volete lasciarvi trasportare dal suono delle onde mentre gustate la vostra pizza preferita, non potete non prenotare il vostro tavolo al Blue Bar.
3) Una giornata nel borgo di Puntaldia
Puntaldia è una sorta di borgo nel borgo, un paradiso incastonato tra le spiagge più belle del posto, un luogo in cui le prelibatezze sarde incontrano quelle campane nel ristorante Cambusa e le atmosfere marine gli ambienti chic nel ristorante Il Marino. La sera, vi consigliamo di fare un salto tra le eleganti luci del Cafè Du Port e del Gran Caffè di Puntaldia lasciarvi sorprendere da un meraviglioso show cooking prima di terminare la serata con un aperitivo d’autore e piatti innovativi dove però non manca un pizzico di tradizione.
4) Tappa golosa per provare i dolci di una volta
Sempre in giro tra una spiaggia e l’altra per scoprire ogni angolo di questo sorprendente borgo gallurese, ogni tanto bisogna ricaricare le energie e quale miglior modo per farlo se non provano l’arte pasticcera tipica del posto? Niente supermercati o grandi catene industrializzate, se volete provare i veri sapori dei dolci tradizionali vi consigliamo di affidarvi alle sapienti mani de La Dolce Bottega e concedervi una golosa pausa senza mai smettere di scoprire il territorio: e con i pasticcini tipici sardi non può che essere una scoperta dolcissima!
5) Una cena tra amici nel vivace borgo di San Teodoro
Non c’è vacanza che si rispetti senza una serata da trascorrere in leggerezza con gli amici, magari seduti in uno spazio aperto a scambiare quattro chiacchiere con una birra ghiacciata tra le mani. E se a questo poteste aggiungere anche un succulento hamburger artigianale? Bingo! Tutto ciò che serve per creare un nuovo ricordo memorabile, uno di quelli dove si sta a ridere e scherzare fino a tarda notte in un locale dove ci si sente un po’ a casa. Se l’idea inizia a piacervi, allora vi consigliamo di fare una tappa da Maninpasta, l’hamburgheria artigianale di San Teodoro.
6) Una serata esclusiva nelle migliori discoteche della costa
Cuore pulsante delle notti di San Teodoro, le discoteche e i club sparsi nella costa attirano ogni anno tantissimi vacanzieri. E quale miglior momento per scatenarsi in pista se non sotto una stellata sera d’estate? Dalla storica Ambra Night, proprio accanto alla meravigliosa spiaggia di Cala d’Ambra, all’elegantissima Luna Glam e fino ai pool party del Bal Harbour, vicino alla spiaggia cittadina La Cinta: le scelte sono infinite! Ciò che accomuna tutti questi locali è sicuramente l’immancabile dj set e la presenza di importanti ospiti internazionali che contribuiscono ad un’esperienza esclusiva, da vivere tra una ballo e un drink. E se la voglia di ballare prende il sopravvento anche durante il giorno, allora vi consigliamo di trascorrere la giornata nel giardino dell’Ambra Day per cominciare a danzare con un ottimo dj set dal ritmo rilassato.
7)Una cena a base di prodotti tipici di terra
Andare alla scoperta della Sardegna significa anche andare alla scoperta delle tradizioni enogastronomiche del posto. E allora, come si può rinunciare all’assaggio del famosissimo maialetto arrosto? Tipicità indiscussa della cucina sarda, il maialetto allo spiedo è una vera arte culinaria e per gustarlo a regola d’arte è necessario affidarsi alla cucina di una griglieria esclusiva. Per questo vi consigliamo di dedicare almeno una cena da Lo Sfizio, dove tutta la carne servita proviene dalla macelleria di famiglia e viene cucinata proprio davanti agli occhi dei clienti: dalla selezione di carni nostrane ai grandi tagli classici, fino all’immancabile “porcetto”.
8) Tour delle migliori spiagge di San Teodoro
Per una vacanza davvero insuperabile, non può mancare un tour per esplorare in lungo e in largo le migliori spiagge della costa. Vi consigliamo di iniziare con La Cinta, spiaggia raggiungibile a piedi dal borgo cittadino, un vero e proprio paradiso incastonato tra le dune con acque che sfumano dal turchese all’azzurro cristallino. Seconda tappa: spiaggia Isuledda, un gioiello imperdibile nascosto tra la natura incontaminata. Imperdibile il contrasto tra il mare turchese e le isole di Tavolara e Molara che emergono dalla spiaggia di Capo Coda Cavallo e quella di Porto Taverna. Il tour prosegue con la famosissima Cala Brandinchi, soprannominata la “Piccola Tahiti” per il suo aspetto a tratti esotico che potrebbe farvi dimenticare di essere in Sardegna. Per chi è alla ricerca di un’oasi di totale tranquillità e pace, non può resistere ad un tuffo nelle acque di Lu Impostu, dove il tempo sembra davvero fermarsi.
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