Parte col botto la 32esima edizione del Rocce Rosse Blues, evento che da decenni colora l’Ogliastra di spettacoli, concerti, visite guidate e interventi vari.

A dare inizio al Festival – che durerà più di un mese e si svolgerà tra Lanusei e Ussassai – sarà il concerto gratuito di Banditi e Campioni: a 24 anni di distanza dalla morte di Fabrizio De Andrè, la sua musica risuonerà a Lanusei, nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele. Ridare vita al cantautore genovese, ricordandolo e omaggiandolo, sarà la mission della serata del 4 agosto, a partire dalle 21 e 30: a interpretare l’immenso patrimonio di Faber, la voce di Corrado Atzei, Tancredi Emmi (basso), Pietro Frongia (batteria e percussioni), Gianmarco Manis (chitarra), Gianluca Fadda (chitarra), Nicola Piredda (fisarmonica e tastiere) e Michele Marino (sax). A Ussassai, la sera successiva alla stessa ora, con ingresso libero, la replica del concerto.

Un calendario fitto di nomi importanti per questa edizione 2023.

Tre le serate jazz, con “Plakat Blue Strings Duo”, “Art of the Duo: Veronika Vogel e Giorgio Crobu” e “Crobu – Vogel – Passino Trio”, una serata con i Candlelight Concert, un tributo ai Pink Floyd, un acquatrekking alle cascate di Rio San Gerolamo a Ussassai, quattro le visite guidate in alcuni punti suggestivi dell’Ogliastra più wild, una cantata di Inferno interpretata da Androni e Palmas ma non solo: presenti anche i Tazenda, Fiorella Mannoia e Danilo Rea, Jacopo Cullin ed Eugenio Finardi.

Finardi porterà in tour il suo ultimo lavoro, Eufonia suite: «Dal primo incontro al Locomotive Festival 2012, abbiamo trovato un’intesa magica che si è affinata anno dopo anno finché durante il lockdown ho immaginato questo flusso di canzoni senza soluzione di continuità che accompagna l’ascoltatore in un percorso non solo musicale e testuale ma anche spirituale» racconta. «I singoli brani così diventano strofe di una composizione più ampia in cui le emozioni si perdono nella musica finendo col ritrovarsi in uno stato quasi trascendentale. Per riuscirci ho ridato vita alla forma Suite, caduta in disuso dopo i fasti del Prog.»

Presente con lo spettacolo “È inutile a dire”, Cullin, affiancato da Gabriele Cossu – con accompagnamento musicale di Matteo Gallus al violino, Riccardo Sanna alla fisarmonica e Andrea Lai al contrabbasso –, metterà in risalto, attraverso le poetiche visioni di tre dei suoi storici personaggi (Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi ‘e Proccu), i problemi e fragilità dell’attuale società, tra crisi esistenziali e debolezza delle relazioni.

Protagonista della serata dei Tazenda sarà il nuovo album, “Antìstasis”, pubblicato lo scorso mese. Il terzetto sardo, formato da Gigi Camedda, Gino Marielli e Nicola Nite, sarà accompagnato da una band composta da Massimo Cossu, Massimo Canu, Luca Folino e Paolo Erre.

E, dopo il tutto esaurito del debutto a Roma, Fiorella Mannoia e Danilo Rea faranno sognare anche in Ogliastra: la voce di una delle cantautrici italiane più importanti si unirà al piano di un musicista jazz molto apprezzato nello Stivale, in quello che è un sodalizio da boom di presenze. Lo spettacolo sarà reso ancor più suggestivo da una moltitudine di candele in un’atmosfera potente, solenne e incantata insieme.

Insomma, dal 4 agosto al 9 settembre tra Lanusei e Ussassai 18 date imperdibili, serate indimenticabili tra note e divertimento, tra natura e riscoperta della propria terra, in un Festival che – reso possibile dalla collaborazione dei Comuni di Lanusei e Ussassai, della Regione Sardegna, Assessorato della Cultura e del Turismo e Fondazione di Sardegna – da 32 anni infiamma palchi e cuori.

Maggiori informazioni e biglietti su www.roccerosse.it.

L’Ogliastra è uno scrigno di tesori e la sua costa è una delle più cliccate, conosciute e fotografate del Mondo. E non è certo un caso: decine di chilometri di natura incontaminata, selvaggia, vergine. Decine di chilometri di bellissimi archi che si adagiano sull’acqua, di falesie che – spaccando il mare in due – rendono gli ambienti selvaggi ma, soprattutto, di lembi di sabbia e sogno dove soggiornare per qualche ora fa innamorare, tra ciottoli candidi, sabbia fine e acqua turchese. Il nostro sogno per queste ferie? Visitare le cale ogliastrine, ammirarle e fotografarle, portando con noi in città un ricordo indelebile di questo paradiso in terra.

Mentre soggiorniamo in un meraviglioso hotel della zona, ci viene in mente un consiglio che un amico, che ha visitato queste perle prima di noi, ci ha dato: «Provate l’Helios Primo, dovete fare la gita a bordo di quella barca».

E il caso, molte volte, dà anche una mano: la società Helios Turismo è partner di tante strutture ricettive di zona – alle quali forniscono anche il servizio navetta gratuito –, tra cui la nostra, quindi proprio alla reception possiamo prenotare il nostro viaggio verso questi eden naturali. Nella prenotazione, specifichiamo di voler pranzare lì: non vediamo l’ora di assaggiare le prelibatezze ogliastrine.

La partenza è prevista alle 8 del mattino da Arbatax. Siamo pronti, armati di tutto il necessario, ma l’accessorio più importante è il sorriso, una bandiera del nostro entusiasmo. Alle 8 e 10 siamo già su, pronti a salpare. C’è caldo ma non troppo, una brezza leggera spettina un poco i nostri capelli. Conosciamo subito il comandante e la sua giovanissima ciurma, ci spiegano subito che la Helios Primo può imbarcare fino a 100 persone ma che la loro decisione è stata di ridurre di un buon 25% affinché non manchi il comfort. In effetti, siamo comodi. Ci informano anche del fatto che, oltre questa, hanno anche un’imbarcazione più piccola, da 12 posti.

Quando la barca si muove, un’improvvisa sensazione di libertà si libra nell’aria. È bello e adrenalinico guardarsi attorno, ammirare questi paesaggi che siamo abituati a vedere solo in cartolina, puntare lo sguardo sul blu dell’acqua che, mossa dall’imbarcazione, mostra la sua forza, la sua potenza.

Passiamo di fronte all’Isolotto d’Ogliastra – bellissimo, con il granito rosa e il porfido rosso da cui è contraddistinto –, ci alziamo tutti in piedi di fronte alla maestosità della guglia di Pedra Longa, ammiriamo la Grotta dei Colombi e facciamo sosta foto davanti alla bellissima, a tratti wild, Cala Goloritzé. Per tutto il viaggio, sentiamo aneddoti, curiosità e ridiamo e scherziamo con i membri dello staff. Sì, respirare aria di casa è sempre bello: ci sentiamo coccolati. Alla Spiaggia dei Gabbiani, facciamo la prima sosta bagno e immergersi nell’acqua cristallina è un toccasana per mente e corpo.

La luce si riflette sulla distesa di blu creando dei giochi di colore, ma noi riusciamo a vedere comunque – tanto è trasparente – il fondo, dove placidi e noncuranti della nostra presenza, nuotano i pesci.

Una volta risaliti a bordo, gesto inaspettato ma graditissimo, ci viene offerto un aperitivo con qualche stuzzichino. Il mare rende affamati, si sa, e mentre ancora si chiacchiera, spizzichiamo e beviamo uno spritz fresco. Chi ha prenotato la visita alla Grotta del Fico scende, noi proseguiamo verso Cala Biriàla: vogliamo godercela il più possibile. E anche qui tuffi, giochi, meraviglia e qualche foto che immortali tutto.

Quando risaliamo sull’Helios Primo, è ora di pranzo. Ci dirigiamo nella sala interna, che conta una cinquantina di posti, e ci accomodiamo nei posti a noi assegnati, iniziando la nostra avventura culinaria con un tagliere di salumi e formaggi di zona.

Salsiccia, formaggio, coppa, olive e chi più ne ha, ne metta: addentiamo il formaggio sentendo subito il sapore dell’Ogliastra più vera e pura, poi passiamo ai salumi e alle olive e ognuno di questi ci lascia in bocca il sapore meraviglioso delle cose genuine. Ma a rubarci il cuore sono i malloreddus alla Campidanese: il ragù di salsiccia, saporito, si sposa meravigliosamente con questa pasta tipica sarda dalla lavorazione particolare. Molti chiedono il bis, anche noi lo facciamo. E lo staff, con un sorriso, ci riempie di nuovo i piatti: e quasi ci si sente a casa della nonna.

Cala Mariolu è l’ultima tappa e ci lascia a bocca aperta. Bella, mozzafiato, appare come indomabile e per questo ancora più affascinante. Ce la godiamo a più non posso, consapevoli che resterà nella nostra memoria per sempre. O almeno fino al prossimo anno e alle prossime ferie!

Alle 16 siamo tutti nuovamente a bordo, pronti al viaggio di rientro. Frutta fresca di stagione e un vinello frizzante ci ristorano corpo e spirito e intanto fermiamo il comandante. Vogliamo fargli i complimenti per la passione che trasuda dalle sue parole: ci risponde, semplicemente, che l’amore per il mare è nato quando era solo un bambino e che fin dalla prima barca dei genitori, nel lontano ’95 – quando aveva una manciata di anni –, desiderava seguire le loro orme. E lì capiamo: il mare è il fulcro di questa famiglia.

Alle 17 e 30 siamo a destinazione. Non è stata solo una gita alle cale, ma è stata un’esperienza vera e propria, che ripeteremo. E ci avviamo con un sorriso verso il pickup – incluso con la promozione con l’hotel –, mentre gli altri raggiungono le loro auto. È stata una giornata indimenticabile.