Lo sapevate? Il Duomo di Napoli è intitolato a Santa Maria Assunta e non a San Gennaro

Il Duomo di Napoli è ricco di preziose reliquie e sede del rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, patrono amatissimo della città partenopea. Ma non è dedicato al santo più amato ma a Santa Maria Assunta. Ecco perché.
Lo sapevate? Il Duomo di Napoli è intitolato a Santa Maria Assunta e non a San Gennaro.
Il Duomo di Napoli è ricco di preziose reliquie e sede del rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro, patrono amatissimo della città partenopea. Ma non è dedicato al santo più amato ma a Santa Maria Assunta. Ecco perché.
Se parliamo della Cattedrale di Napoli, dobbiamo considerare un complesso ecclesiastico che racchiude al suo interno diversi edifici di culto storici. Il Duomo, che prende il nome ufficiale di Santa Maria Assunta invece di San Gennaro, è il fulcro di questo complesso dove convergono numerosi luoghi di culto di grande importanza. Tra di essi è possibile citare l’Oratorio di Santa Maria del Principio, la Cappella del Battistero di San Giovanni in Fonte, la Basilica della Stefania, la Basilica di Santa Restituta e la Cappella di San Gennaro.
Originariamente, la stessa posizione della Cattedrale non è casuale. Il posto in cui sorgeva era precedentemente occupata dal tempio di Apollo, una delle principali divinità partenopee e protettrice della colonia fondatrice originaria. Com’è stato tramandato dall’anonima Cronaca di Partenope, nel IV secolo l’imperatore Costantino ha donato alla chiesa di Napoli la cappella dell’Oratorio intitolato alla santa vergine Restituta, che ha ospitato i santi Aspreno e Candida. Questo edificio sacro è stato chiamato Santa Maria del Principio poiché fu la prima in Italia a esporre l’immagine della Vergine con il figlio tra le braccia.
Con il passare degli anni, nel corso delle varie fasi di ampliamento e ristrutturazione, la Cattedrale di Napoli è diventata un punto centrale di riferimento per la fede cattolica in tutto il sud Italia. La sua magnifica facciata barocca, il maestoso portale bronzeo e l’imponente cupola trasmettono una sensazione di potenza e grandezza che attira fedeli e turisti da tutto il mondo. E ancora oggi, ogni anno, la città celebra con fervore la festa di San Gennaro, il santo patrono di Napoli, che richiama visitatori da ogni angolo del globo per assistere al riavvicinamento del sangue miracoloso del santo.
Il duomo sorge lungo il lato est della via omonima, in una piazzetta contornata da portici, e ingloba come se fossero cappelle laterali altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico d’Occidente, quello di San Giovanni in Fonte, e la reale cappella del Tesoro di san Gennaro, che conserva le reliquie del santo patrono della città.
Si tratta di una delle più importanti e grandi chiese della città, sia da un punto di vista artistico, sovrapposizione di più stili che vanno dal gotico puro del Trecento fino al neogotico. Tre volte l’anno ospita il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro.
La basilica più volte è stata modificata a causa di terremoti e restauri. Significativa, all’interno, e decisamente sontuosa è la seicentesca Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, patrono della città, martirizzato nel 305 d.C. al tempo di Diocleziano: uno incredibile scrigno di opere d’arte e reliquie molto preziose.
Qui è possibile ammirare il busto d’argento intessuto d’oro e gemme contenente il cranio, e soprattutto le famosissime ampolle con il sangue del santo, che si scioglie tre volte l’anno, a maggio, settembre e dicembre, in occasione del rito del prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro.
Nel XIII secolo cominciò la costruzione dell’edificio che inglobava le precedenti strutture paleocristiane del battistero e della primitiva basilica; la costruzione della cattedrale comportò anche la demolizione di altre strutture.
Per la progettazione e la costruzione della nuova chiesa, per volontà del re Carlo II di Napoli e in accordo con l’arcivescovo Giacomo da Viterbo, vennero chiamati architetti di estrazione francese. La seconda parte del cantiere fu eseguita da maestranze locali e italiane: le fonti indicano Masuccio I, Giovanni Pisano e Nicola Pisano. La cattedrale fu completata sotto il regno di Roberto d’Angiò nel 1313 e nel 1314 fu solennemente dedicata all’Assunta.
Durante il terremoto del 1349 crollarono il campanile e la facciata, che poi fu ricostruita agli inizi del XV secolo in stile gotico. Nel 1456, un altro terremoto danneggiò la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu ricostruita.
Nella prossima puntata andremo alla scoperta degli altri segreti di questa chiesa così importante per Napoli e per i Napoletani.

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