Monti della Sardegna porte dell’inferno. Ovviamente, secondo sempre vive leggende isolane, una delle quali raccontata da Grazia Deledda. Si tratta di “sas nurras”, grandi crepacci dell’Olienese, di cui spesso sembra addirittura difficile vederne il fondo. Secondo le antiche credenze popolari,
«Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno». Questi i versi più famosi che il sommo poeta Dante Alighieri dedica, nel XXXIII canto dell’Inferno al conte Ugolino della Gherardesca. Versi immortali, ancora oggi discussi e aperti a diverse interpretazioni, che
«Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno». Questi versi più famosi che il sommo poeta Dante Alighieri dedica, nel XXXIII canto dell’Inferno al conte Ugolino della Gherardesca. Versi immortali, ancora oggi discussi e aperti a diverse interpretazioni, che raccontano
Può un esserino così piccolo e indifeso aver già conosciuto l’inferno? Purtroppo si e Bubi ne è la testimonianza: il cucciolo è stato recuperato dalla strada. Ipotermico, affamato, pieno di ferite e con la coda mozzata: ora si trova a
Ha vissuto per 14 anni relegato in uno scivolo di un garage di una casa di Capoterra, al freddo, sotto il sole, senza riparo nè cure e con patologie neurologiche: mangiava e beveva quando si ricordavano. Ma qualcuno si è
L’incendio è quasi domato. Quanta disperazione in mezzo a quei boschi bruciati. Le parole del sindaco di Gonnosfanadiga Fausto Orrù: «Incendio quasi domato. Fa meno paura rispetto a ieri, ora rimane solo cenere e distruzione, tante aziende distrutte, capi di
“E a dir di Sardigna le lingue lor non si sentono stanche”. Così Dante apostrofava i sardi nel XXII canto dell’Inferno della Divina Commedia, quasi stesse descrivendo l’innata abitudine degli abitanti dell’Isola di parlare della loro terra natia ovunque si trovino. Pur