Era il 15 maggio scorso quando, all’alba, crolla il ficus secolare di piazza Ingrao, praticamente via Roma. Fortunatamente non rimase coinvolto nessuno: era l’alba e il marciapiede e la piazza Francesco Paolo Ingrao erano deserte. Ma dopo il ficus ecco
Dopo il ficus anche l’edicola: durante i lavori per la rimozione di quel che resta dell’albero secolare, a venire giù è stata anche l’edicola. Per il crollo del ficus fortunatamente non è rimasto coinvolto nessuno: era l’alba e il marciapiede
Da tempo non si vedevano giornali e riviste in quella storica edicola di viale Buoncammino. Solo le serrande abbassate e il ricordo di chi, da bambino, andava a comprarci figurine e fumetti. Ora nuova vita, grazie allo spirito di iniziativa della
Viale Buoncammino a Cagliari conserverà una delle sue storiche attività. L’edicola è stata infatti rilevata da Stefania Salis. A dare la notizia è l’assessore alle Attività Produttive e Turismo del Comune di Cagliari Alessandro Sorgia. “Auguri a Stefania che ha
Tanta emozione che quasi non riesce a parlare. Ma nel suo giovane sorriso c’è tutta la soddisfazione possibile. Primo giorno di lavoro per Md Walid Akip Gain e nuova vita per l’edicola di piazza Costituzione a Cagliari, all’angolo con via
Cagliari: vendeva nella sua edicola test sierologici rapidi per Covid. Il sequestro è stato effettuato dai Carabinieri del Nas di Cagliari, in collaborazione con la locale Arma territoriale. Si tratta di 55 kit per un valore complessivo di circa 1.100
Tragedia nella notte a Pirri. Un giovane edicolante di 32 anni è stato trovato morto nella sua edicola di via Barracca Manna. I Carabinieri e i Vigili del Fuoco sono intervenuti sul posto dopo essere stati allertati dai familiari. Il
Auto dell’epoca parcheggiate lì dove ora si possono fermare solo i bus, l’edicola della famiglia Gerina sotto i portici di palazzo Vivanet e la pubblicità della Campari in una bella foto di quasi sessant’anni fa. Guardate com’è cambiata una delle
Quattro anni fa l’amara notizia: «Il manifesto non sarà più disponibile nelle edicole di Sardegna e Sicilia». Troppo alti i costi di trasporto per il “quotidiano comunista” – così si autodefinisce nell’intestazione – per giustificare la distribuzione e la vendita