La pietà non appartiene a Fabiola Balardi – mamma di Manuel Careddu, il giovane macomerese che venne assassinato sulle rive dell’Omodeo – e nemmeno il perdono. La donna, non accogliendo l’appello lanciato da suor Maria Cogoni – che chiede misericordia
Christian Fodde dovrà scontare l’ergastolo, a Riccardo Carta vanno 30 anni e a Matteo Satta 16: è stata pronunciata poco fa a Oristano la sentenza per i tre ragazzi accusati di aver ucciso, l’11 settembre scorso, Manuel Careddu sulle sponde
Condanna senza sconti: questo gli avvocati delle parti civili hanno chiesto – come riporta Ansa – a Elisa Marras, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Oristano, per Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta, i tre imputati chiamati a rispondere
È iniziato il processo per l’omicidio, avvenuto in modo particolarmente brutale sulle sponde del lago Omodeo, del 18enne Manuel Careddu. Davanti al giudice del Tribunale dei Minori di Cagliari, si ricostruiscono quegli attimi. In aula, intanto, si ascoltano le intercettazioni
Venerdì la fiaccolata in suo ricordo e ora, la mamma di Manuel Careddu, piange il figlio perduto, ancora prima della sua morte, a causa della droga. Fabiola Balardi, mamma del 18enne di Macomer barbaramente ucciso da un branco di sei giovani
Nicola Caboni resta in carcere, è accusato di aver soppresso il corpo del giovane di Macomer ucciso e seppellito in un terreno nei pressi di Ghilarza. Come riporta Ansa, la Gip del tribunale oristanese, Annie Cecile Pinello, ha convalidato il
Omicidio dell’Omodeo: gli esperti sono alla ricerca del momento in cui è stato ideato il folle piano omicida. Come scrive La Nuova Sardegna, per carpire quante più verità su un caso che ha scosso la Sardegna e l’Italia intera, si
Le intercettazioni sulla morte di Manuel Careddu rivelano particolari shock. Una corda, anche se “troppo grossa per strozzarlo”. E un piccone “da nascondere sotto la felpa”. Potrebbero essere questi alcuni oggetti utilizzati nel piano per sbarazzarsi del ragazzo. Come riporta l’Ansa,
Il 9 maggio del 1978, fu uno dei giorni più infausti della recente storia italiana. Si potrebbe quasi definire il giorno più “nero” dello Stato.Quarant’anni fa, in due luoghi distinti, a Roma e a Cinisi, in provincia di Palermo, si
L’unica certezza per ora sarebbe questa: a uccidere Erika Preti, la 28enne di Biella, sono state due coltellate inferte alla gola. Unico indagato Dimitri Fricano, il fidanzato 30enne che, al momento, resta piantonato in ospedale a Olbia con un ematoma sul