Vista su Tortolì, drink superlativi e atmosfera lounge: il Quarto Piano Rooftop Bar, il cocktail bar con terrazza panoramica

Immaginate di trovarvi su una terrazza panoramica che vi permette di vedere Tortolì dall’alto, mentre partecipate a un evento spettacolare con uno special guest e dei drink superlativi: siete da Quarto Piano Rooftop Bar, dove la meraviglia è solo il punto di partenza.
Lunghe lingue di sabbia, con vista su acqua trasparente che sembra fondersi con il cielo estivo, ma anche insenature, spettacoli della natura, strisce di porfido rosso che costeggiano questo luogo da fiaba e tante chicche archeologiche: Tortolì, c’è poco da fare, è un gioiello della costa centro-orientale dell’Isola, un posto che scegliere per le proprie vacanze è d’obbligo.
Dopo una giornata a prendere il sole e una cena in uno dei locali di zona, decidiamo di fare rotta verso uno dei lounge bar più consigliati in zona: pare sia una vera e propria terrazza panoramica con vista su tutta Tortolì. Trovarlo non è difficile: il Quarto Piano Rooftop Bar è – come rivela il nome – al quarto piano dell’Hotel Orrì, lungo la strada principale della cittadina.
Un ascensore panoramico ci porta fin su e già questa è un’esperienza. È sera, siamo due coppie di amici e le luci della città, in un caleidoscopio di colori che ruba gli occhi, ci accompagnano lungo la salita.
Appena entrati, una ragazza ci accoglie con un sorriso: qui la parola d’ordine è relax e calore, con l’ospitalità al centro di tutto. Mi guardo intorno e quello che noto è la ricercatezza degli arredi. Tanti i colori presenti, che sembrano sposarsi alla perfezione l’uno con l’altro. La clientela è perlopiù over trenta, ma noto anche un uomo più grande che si gode un sigaro e un distillato al proprio tavolo. La ragazza che ci ha accolto ci racconta che una delle novità di quest’anno è la Cigar Experience, una sorta di percorso che unisce il gusto di fumare un buon sigaro mentre si sorseggia un rum o whisky. E non solo: giovedì primo agosto, è previsto un evento da tutto esaurito, il “Dreaming Tortolì”: un bartender arrivato direttamente da Firenze, Fabio Fanni, bar manager del 46° bar migliore al mondo – Il Locale Firenze – sarà qui dalle 22, pronto a produrre una drink-list mozzafiato con i prodotti di Istinto Sardo, azienda di liquori tortoliese. Siamo entusiasti, del resto Istinto Sardo produce tante chicche imperdibili che odorano di Sardegna, tra cui il Mirto Ruju – mirto di bacche rosse –, il Santeria – liquore di mirto e liquirizia – e l’Amargura – liquore di arancia, con note agrumate accompagnate da delicate sfumature di caramello che richiamano la dolcezza delle arance fresche e la profondità degli ingredienti naturali. Imperdibile!
Ci accomodiamo nella veranda esterna e qui abbiamo un pieno assaggio di quel che è il Quarto Piano Rooftop Bar: da sotto, le case della cittadina sembrano lontane e vicine allo stesso tempo, e la luce soffusa rende l’atmosfera di questo lounge bar serena, quasi angelica.
Notiamo subito che la carta dei vini – locali, nazionali e internazionali – mette d’accordo tutti ma è l’ampia scelta di gin che ci lascia incuriositi: quasi trenta etichette, molte di nicchia e arrivate da Brasile, Sudafrica, Vietnam, Canada, Giappone.
E ci sono anche drink studiati appositamente dal barman, oltre ai grandi classici. C’è addirittura una linea basata sui segni zodiacali. Capiamo subito perché questo è un punto di riferimento nel mondo dei cocktail: quando la sperimentazione crea risultati originali, è sempre un vantaggio…del resto osare è spesso la chiave per brillare.
Optiamo tutti per qualcosa di diverso. La mia amica sceglie il Libra – una rivisitazione del Negroni ma chiarificato –, perfettamente bilanciato e da qui il suo nome, e il suo compagno opta per il The Dalmore. Mentre mio marito sceglie una birra artigianale locale – qui l’unione tra Ogliastra e mondo intero è più riuscita che mai – io opto per il Virgo: il sapore dolce della crema alla banana si sposa perfettamente con quello del Rum Don Papa e il cubo verde di Midori al centro dà un effetto scenico sorprendente. Il lime dà quell’ultimo tocco lievemente acido che smorza la dolcezza della banana. Chiediamo qualche snack e rimaniamo piacevolmente colpiti dal fatto che ci siano anche delle prelibatezze vegetariane, adatte alla mia amica. Buttiamo l’occhio su un alto bonsai e la cameriera ci spiega che all’inizio era dentro, nella sala centrale, ma che ora sta prendendo un po’ d’aria fuori: ci sembra un ottimo modo per arricchire questa veranda da sogno, del resto le piante regalano serenità.
Mentre sorseggiamo, ci godiamo la musica dal vivo. Chiacchieriamo, ci guardiamo attorno cullati dalle note, e poi ci rendiamo conto che è tardi. Si è fatta mezzanotte, quasi.
Al momento di andare via, ripercorriamo la strada all’inverso e notiamo che tutti i membri dello staff sono sorridenti: uno di loro racconta la storia di un drink a un tavolo. Il loro entusiasmo è contagioso.
Scendiamo di nuovo e mentre siamo nell’ascensore panoramico, è chiara una cosa:
Scendiamo di nuovo e mentre siamo nell’ascensore panoramico, è chiara una cosa: e chi se lo perde, domani, il grande evento?

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