Pio Monte della Misericordia, illustre e antico ente benefico della città. La sua storia

Napoli nel 1600 era una capitale affollata di poveri e indigenti. Le condizioni sociali erano molto spesso precarie. Un gruppo di sette nobili iniziò un’attività caritatevole che in forme diverse, il Pio Monte della Misericordia, l’istituto da loro fondato, conserva ancora oggi. Il famoso quadro di Caravaggio, “Le sette opere della Misericordia” è custodito qui.
Pio Monte della Misericordia, illustre e antico ente benefico della città. La sua storia.
Napoli nel 1600 era una capitale affollata di poveri e indigenti. Le condizioni sociali erano molto spesso precarie. Un gruppo di sette nobili iniziò un’attività caritatevole che in forme diverse, il Pio Monte della Misericordia, l’istituto da loro fondato, conserva ancora oggi. Il famoso quadro di Caravaggio, “Le sette opere della Misericordia” è custodito qui.
Incastonato nel cuore antico e più prezioso della Napoli greco-romana, lungo il decumano maggiore, il Pio Monte della Misericordia è un edificio monumentale che affaccia su piazza Riario Sforza, piccola e suggestiva e con al centro una delle guglie più belle, la guglia di San Gennaro. Nato come istituzione benefica laica, tra le più antiche e attive della città, ospita al suo interno una chiesa seicentesca dov’è conservata la famosissima tela delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio, tra le più importanti pitture del Seicento italiano, e altri prestigiosi dipinti dello stesso secolo appartenenti alla scuola napoletana. Ma come è nata e quando, questa prestigiosa istituzione benefica? Il periodo della Controriforma fa da cornice storica alla nascita del Pio Monte, nato per volontà di un gruppo di sette giovani nobili composti da Cesare Sersale, Giovan Andrea Gambacorta, Girolamo Lagni, Astorgio Agnese, Giovan Battista d’Alessandro, Giovan Vincenzo Piscicelli e Giovanni Battista Manso, i quali, a partire dal 1601, erano soliti riunirsi tutti i venerdì all’ospedale degli Incurabili per mettere in atto a loro spese un programma di opere assistenziali che avevano l’obiettivo di dare cibo agli ammalati.
Col tempo le opere caritatevoli aumentarono fino ad accumulare anche un cospicuo capitale a fondo benefico, che ammontava a 6.328 ducati, da destinare ai non abbienti. Per questi motivi, nel 1602 fu fondato il Pio Monte della Misericordia, ente istituzionale che si occupò da quel momento di far convergere le risorse e di organizzare le attività benefiche, che consistevano in quel momento nel soccorrere gli indigenti, assistere gli infermi, riscattare gli schiavi cristiani dagli infedeli, assistere i carcerati, liberare i detenuti per debiti e dare alloggio ai pellegrini. Le attività a sfondo sociale e caritatevole continuano tuttora, e nel 2005 l’intero edificio è stato musealizzato; alcune sale istituzionali dell’ente al primo piano espongono documenti d’archivio storici fondamentali nella vita dell’istituto e inoltre ospitano la Quadreria del Pio Monte della Misericordia, una delle più importanti raccolte private d’Italia aperte al pubblico.
Nello storico palazzo, c’è l’elegante chiesa barocca, dove sulla facciata principale spiccano le statue allegoriche di Andrea Falcone. Ma è all’interno che c’è la sorpresa più grande, la tela di Caravaggio: Le Sette Opere di Misericordia, opera che richiama centinaia di visitatori e poi altri capolavori di pittura e scultura, come il dipinto di Battistello Caracciolo, La Liberazione di San Pietro.
Al primo piano del palazzo, come già detto, si trova la Quadreria, dove sono custoditi dipinti e bozzetti di Francesco De Mura, artista del ’700 napoletano, e opere di pittori italiani e stranieri dal Cinquecento all’Ottocento, tra cui Ribera, Giordano, Vaccaro, Fracanzano, Santafede, van Sommer. La Chiesa, il Palazzo e la Quadreria rappresentano un nucleo unico di alto valore storico e culturale. Un patrimonio di cui l’intera città va fiera, anche per le finalità benefiche che l’istituto , oggi museo, continua ad esercitare.

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