Luoghi di Napoli: il Forum Vulcani, la Solfatara
Visitarla è una esperienza bellissima. Non è facile vedere un posto dove la terra bolle e si vede uscire del fumo. Un luogo unico e affascinante: la Solfatara. Andiamo alla scoperta di questo sito incredibile, vera e propria attrazione dell'area Puteolana.
Luoghi di Napoli: il Forum Vulcani, la Solfatara.
Visitarla è una esperienza bellissima. Non è facile vedere un posto dove la terra bolle e si vede uscire del fumo. Un luogo unico e affascinante: la Solfatara. Andiamo alla scoperta di questo sito incredibile, vera e propria attrazione dell’area Puteolana.
Vi è mai capitato di rimanere affascinati davanti alla bellezza di un luogo così maestoso e misterioso al tempo stesso? La bellezza della Solfatara è stata motivo di ispirazione per artisti, poeti e scrittori, da secoli. Il sito si trova nella città di Pozzuoli, a circa tre chilometri dal suo centro, ed è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei.
Originariamente si trattava di un cratere vulcanico attivo, ancora in stato quiescente, che conserva tutt’oggi un’attività di fumarole d’anidride solforosa, getti di fango bollente ed elevata temperatura del suolo da ben due millenni. Ma non è solo la sua attività vulcanica a renderla così affascinante: l’atmosfera surreale e incantevole che si respira, la sua vista panoramica e la storia legata al luogo suscitano emozioni straordinarie in chi la visita.
La Solfatara ha la forma ellittica con diametri di settecentosettanta e cinquecentottanta metri, il perimetro è di due chilometri e trecento metri e la parte più alta della cintura craterica è posta a centonovantanove metri ed è chiamata monte Olibano. D’altronde, il fondo del cratere è posto a novantadue metri sul livello del mare: una meraviglia della natura che non può lasciare indifferenti.
Non a caso la Solfatara è stata uno dei luoghi preferiti di studiosi ed esperti di vulcanologia, che hanno trovato in questo sito un autentico tesoro da studiare. Ma anche il turismo ha trovato in questo luogo un’occasione imperdibile per visitare un luogo incantato, che sembra uscito da un mondo fantastico.
In sostanza, vi sono luoghi che, nella loro bellezza e mistero, sono in grado di parlare al cuore e di invogliare a scoprire sempre di più: la Solfatara è uno di questi luoghi, sebbene lo si possa provare solo con l’esperienza della visita.
Ma come si potrebbe non essere curiosi riguardo la Solfatara, uno dei quaranta vulcani quiescenti dei Campi Flegrei? Dopo la descrizione di Petronio Arbitro, che la percepiva come la dimora del dio Vulcano e l’ingresso agli Inferi, il desiderio di vedere questo luogo remoto e misterioso deve essere cresciuto in tutti questi secoli in molti lettori.
Il vapore caldo e denso che emana dalla Solfatara ha affascinato visitatori di Napoli per secoli, che si precipitavano nell’area puteolana per osservare questa meraviglia naturalistica da vicino. Come può un luogo in cui non cresce nulla d’autunno, dove non c’è un singolo filo d’erba e il canto degli uccelli è sostituito da sinistri dirupi di pomice nera, attirare così tanta curiosità e affetto?
Ma la Solfatara continua ad esercitare il suo potere di attrazione, sia sui turisti che sui vulcanologi. È stata una tappa obbligatoria durante il Grand Tour e continua ad essere una meta ammirata e studiata da scienziati ed esperti di vulcanologia. Il cratere della Solfatara, che è a quasi cento metri sotto il livello del mare, rappresenta un tesoro da studiare per capire meglio la geologia del nostro pianeta.
In sostanza, la Solfatara è molto di più di una zona vulcanica, è un luogo che racchiude in sé fascino e mistero, perché è un biglietto di andata verso la soglia dell’aldilà e il sentiero terrestre verso la conoscenza scientifica. E non c’è nulla di più curioso che scoprire tutti gli aspetti di questo misterioso luogo unico al mondo!
Ma non è curioso come l’odore acre dello zolfo e il ribollire del fango possano incutere timore e al contempo incantare i sensi? Le parole di Gustave Flaubert nel suo Viaggio in Italia del 1845, «è un luogo terribile e meraviglioso», rispecchiano l’idea che molti hanno della Solfatara.
L’immagine di un getto di vapori sulfurei, acqua e terreno bollente che produce un suono che risuona sotto i nostri passi, come scrisse R. Fucini in Napoli a occhio nudo, sembra provenire da un altro mondo, e tuttavia è solo l’espressione di un ambiente naturale unico.
La consapevolezza di camminare su un suolo incerto e vacillante, come la descrizione di Otto Julius Bierbaum nel suo Viaggio sentimentale in automobile, non fa altro che acuire la curiosità di chi visita questo spettacolo della natura. Come può un luogo in cui la terra e la pietra si avvallano e formano piccole montuosità, e la roccia si apre in fessure, suscitare questa miscela di timore e meraviglia?
E ancora, il richiamo alle parole di Chateaubriand nel suo Viaggio in Italia del 1803-1804, che vede nella Solfatara il rumore delle fontane di acqua bollente e il rumore del Tartaro per i poeti: una suggestione meravigliosa per i visi curiosi che si avventurano in questo spazio unico al mondo.
Ed è proprio questo il fascino della Solfatara, una terra di emozioni contrastanti, in cui la bellezza si intreccia con il fascino dell’insolito, un luogo in cui il mito dell’aldilà si esprime attraverso l’energia della natura. E non c’è nulla di più curioso di scoprire tutti i misteri che si annidano in questo luogo magico…
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