Lo sapevate? Il grande scrittore del Trecento Giovanni Boccaccio visse a Napoli 14 anni

Napoli nel Trecento attirava molti artisti, letterati e filosofi, tra cui il famoso scrittore Giovanni Boccaccio, che si stabilì a Napoli per diversi anni. Lì trovò la sua vocazione nella scrittura e iniziò a frequentare la corte degli Angiò. In particolare, Boccaccio incontrò una donna di nome Fiammetta, che avrebbe influenzato molto la sua scrittura. La
Lo sapevate? Il grande scrittore del Trecento Giovanni Boccaccio visse a Napoli 14 anni.
Napoli nel Trecento attirava molti artisti, letterati e filosofi, tra cui il famoso scrittore Giovanni Boccaccio, che si stabilì a Napoli per diversi anni. Lì trovò la sua vocazione nella scrittura e iniziò a frequentare la corte degli Angiò. In particolare, Boccaccio incontrò una donna di nome Fiammetta, che avrebbe influenzato molto la sua scrittura. La loro storia è raccontata in diverse opere di Boccaccio, tra cui il “Filocolo”, l’“Elegia di Madonna Fiammetta” e un racconto nel “Decamerone” ambientato a Napoli nel Trecento.
Prima di diventare uno scrittore, Boccaccio lavorò presso la filiale della Banca Bardi e studiò diritto canonico. Durante il suo soggiorno a Napoli, entrò in contatto con la corte degli Angiò e si innamorò di una donna di nome Fiammetta, forse figlia naturale del re Roberto il Saggio.
Questo incontro stravolse la sua vita e influenzò la sua produzione letteraria. Boccaccio raccontò la storia d’amore tra lui e Fiammetta in diverse opere, tra cui “Filocolo”, “Elegie di Madonna Fiammetta” e “Amorosa Visione”. Inoltre, la Giornata del Trecento è il soggetto della quinta novella della seconda del suo famoso libro “Decameron”.
La novella di Andreuccio di Perugia è una delle storie raccontate da Boccaccio nel suo Decameron, in cui il protagonista viene derubato a Napoli e costretto a compiere azioni criminali per sopravvivere. La storia è stata analizzata in dettaglio dallo studioso Benedetto Croce. Tuttavia, il testo sottolinea anche il legame di Boccaccio con Napoli, città in cui il famoso scrittore trascorse molti anni.
Durante il suo tempo a Napoli, Boccaccio si interessò alla letteratura e scoprì il suo talento poetico. Frequentò la Biblioteca Reale e incontrò molti intellettuali della città, imparando anche i canoni dello stilnovismo. Infine, il testo enfatizza il rapporto conflittuale tra Boccaccio e suo padre, che aveva pianificato una carriera nella mercatura e nel diritto canonico per il figlio.
Napoli in quel periodo è una città viva e ricca di vita, descritta da Boccaccio attraverso i suoi abitanti e le loro abitudini, anziché attraverso l’aspetto architettonico della città. Anche se molti secoli sono passati dalla stesura del Decameron, alcune località menzionate continuano ad esistere ancora oggi, come la Cappella Minutolo nel Duomo di Napoli e la Ruga, ovvero la Rua Catalana. Inoltre, alcuni personaggi delle novelle sembrano essere basati su persone reali che vissero a Napoli durante il tempo trascorso da Boccaccio in città. Il testo sottolinea inoltre il ruolo di Boccaccio come primo autore a testimonianza della lingua napoletana, esemplificata dall’epistola napoletana scritta dall’autore, in cui il preambolo è in toscano, ma il resto del testo è scritto in un napoletano ancora oggi singolare.

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