Monumenti napoletani: la magnifica Fontana del Gigante

Monumenti napoletani: la magnifica Fontana del Gigante. Andiamo alla scoperta di una delle fontane monumentali di Napoli, con la sua storia particolare. Scoprite perché viene chiamata del Gigante e soprattutto quale disegnatore si ispirò a essa per realizzare la sigla
Monumenti napoletani: la magnifica Fontana del Gigante.
Andiamo alla scoperta di una delle fontane monumentali di Napoli, con la sua storia particolare. Scoprite perché viene chiamata del Gigante e soprattutto quale disegnatore si ispirò a essa per realizzare la sigla di un famosissimo programma della televisione italiana.
La fontana del Gigante è una delle più belle fontane monumentali di Napoli. Costruita all’inizio del XVII secolo, si trova nel centro storico in via Partenope, non lontano dal Castel dell’Ovo.
Si tratta di uno dei monumenti più conosciuti e apprezzati della città partenopea.
La fontana è da molti conosciuta anche come la fontana dell’Immacolatella ed è stata realizzata da Pietro Bernini e da Michelangelo Naccherino, su commissione del duca d’Alba don Antonio Alvarez di Toledo.
La fontana inizialmente non si trovava dove è oggi: la sua prima collocazione infatti è stata in largo di Palazzo (attuale piazza Plebiscito), nel punto dove oggi comincia la salita del Gigante, in via Cesario Console].
A due passi dalla fontana si trovava la statua colossale del Gigante, assemblata nel 1670 dopo che fu ritrovato a Cuma un busto raffigurante Giove, a cui furono aggiunte le altre parti. La statua fu rimossa nel 1807.
La fontana fu rimossa nel 1815 dal luogo originario e rimase per molto tempo senza collocazione, poi nel 1882 venne posizionata vicino al palazzo dell’Immacolatella al molo piccolo, ecco perché la fontana è anche detta dell’Immacolatella.
Infine nel 1906, dopo varie e ulteriori peripezie, fu sistemata dove si trova oggi.
Il monumento però, fu abbandonato al degrado e all’incuria. Dopo numerose segnalazioni da parte della comunità napoletana, la statua trovò finalmente la sua collocazione finale, lì dove si trova ancora oggi, ma soprattutto venne ripulita e recuperata. Alla fine di questo lungo periodo travagliato, ha trovato la giusta collocazione: sul lungomare di Napoli, nella curva tra via Partenope e via Nazario Sauro, uno slargo che pare abbracciare idealmente il piccolo porto turistico de Borgo Marinari.
La fontana monumentale in marmo bianco è composta di tre archi a tutto sesto su cui campeggiano grandi stemmi che simboleggiano la città, i viceré di Napoli e anche il re di quel periodo storico. Nell’arco al centro si trova la tazza principale, sorretta da due animali marini, mentre, nelle due arcate laterali sono state collocate le statue raffiguranti divinità fluviali che impugnano tra le mani due mostri del mare. Le due statue, le cariatidi, sono poste all’estremità degli ultimi archi e sono intente nel reggere cornucopie.
Una gustosissima curiosità (un’altra): lo sapevate che da questa fontana presero spunto i disegni della sigla di Carosello, il vecchio e mitico programma Rai rigorosamente in bianco e nero che veniva trasmesso al termine del Telegiornale della sera dal 1957 al 1977. A questa fontana Manfredo Manfredi si ispirò per la creazione dell’arco del Carosello, che dal 1963 comparve nella famosissima sigla.
La fontana è stata anche inserita in una serie di francobolli.

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