Sono oltre diciottomila i sardi che hanno lasciato l’Isola negli ultimi tre anni. Una comunità grande come il comune di Monserrato, pari alla somma degli abitanti di Tortolì e Dorgali, maggiore degli abitanti di Sorso. I dati raccolti nell’ultimo rapporto Comitato
Nella maggior parte dei comuni sardi la popolazione residente continua a diminuire drasticamente. Soprattutto negli ultimi mesi dell’anno, quando si è particolarmente accentuata la variazione negativa delle nascite nell’Isola rispetto al 2019: a novembre il calo è del -8,2% e
La Sardegna si spopola. Non accenna a migliorare la situazione demografica dell’Isola: gli ultimi dati Istat certificano oltre 13 mila abitanti in meno, 2650 dei quali si sono trasferiti. “In un solo anno abbiamo perso esattamente 13.396 abitanti – dice
L’idea è innovativa e come queste al momento in Italia non sembra ce ne siano altre. Fluminimaggiore continua a perdere residenti, soprattutto giovani che vanno via per cercare lavoro. Il paese si spopola e le case rimangono vuote. Il patrimonio
Bollette meno care in 31 comuni sardi per arginare lo spopolamento. Questo l’obiettivo dell’accordo firmato tra Anci Sardegna ed una azienda che opera nel mercato libero dell’ energia. L’intervento prevede la riduzione dei costi dell’ energia elettrica e gratuità, per un
Negli ultimi 10 anni, secondo l’Istat, sono stati chiusi 100mila piccoli negozi nei centri urbani a causa dello spopolamento con evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e
Una foto che ritrae un’intera comunità non si era mai vista prima. Ed è per questo che il fotografo Marco Ceraglia ha voluto ritrarre la piccola comunità di Banari, comune della provincia di Sassari, per una foto da record: “Il
All’intero della Sardegna, nei pressi di Nuoro, è custodito un piccolo borgo medievale: Lollove. Tra le casette che sorgono sulle colline e le strade acciottolate, visitandola non si potrà che sentirsi immersi in un’ atmosfera suggestiva. Il silenzio e i
La piazzetta come il Maracanã. Il campo, uno sputo di cemento e ciottoli, in posizione declinata, col pallone che rotolava perennemente verso giù. Le porte, i cancelli dei negozi o i portoncini dei palazzi; le tribune, semplicemente le panchine, il
“Sa die de sa Sardigna”, ovvero la festa della nazione sarda. Il 28 aprile 1794, in un contesto continentale di rivoluzioni e moti, anche l’isola ebbe i suoi “vespri”. È un avvenimento storico che rappresenta al meglio il carattere del