È il 29 aprile del 1945 quando i soldati americani (della 42esima Divisione fanteria e della 45esima Divisione fanteria, Settima Armata americana) entrano nel campo di concentramento di Dachau. È una scena raccapricciante, quella che i giovani soldati si trovano davanti.
È il 29 aprile del 1945 quando i soldati americani (della 42esima Divisione fanteria e della 45esima Divisione fanteria, Settima Armata americana) entrano nel campo di concentramento di Dachau. È una scena raccapricciante, quella che i giovani soldati si trovano davanti.
La terribile scoperta è stata fatta in Polonia. Una persona ha acquistato un album di foto in un mercatino dell’antiquariato. L’acquirente però ha subito notato sulla copertina qualcosa di strano: un tatuaggio, capelli e un cattivo odore. Così l’ha portato
È il 29 aprile del 1945 quando i soldati americani (della 42esima Divisione fanteria e della 45esima Divisione fanteria, Settima Armata americana) entrano nel campo di concentramento di Dachau. È una scena raccapricciante, quella che i giovani soldati si trovano davanti.
Con la Giornata della Memoria si ricordano le vittime dell’Olocausto. Si tratta di una ricorrenza voluta e stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005. La scelta del giorno, il 27 gennaio, non è casuale. Il 27 gennaio 1945, infatti,
È il 2015 quando Zio Vittorio Palmas ci apre le porte della sua casa di Perdas. Seduto accanto al camino zio Vittorio rievoca la sua vita dai caratteri straordinari. Oggi questo eroe, scampato alla morte in un campo di concentramento
Ciò che oggi rimane in Polonia dagli orrori del periodo nazista, continua a permanere in balia del tempo con un doppio compito: testimoniare e insegnare. Questo è l’onere che riveste inoltre la Giornata di oggi, dedicata al ricordo degli orrori
Compleanno da record a Perdasdefogu. Zio Vittorio Palmas spegne oggi 104 candeline. Classe 1913, zio Vittorio ha avuto una vita straordinaria tanto da essere narrata nel libro del giornalista Giacomo Mameli “La ghianda è una ciliegia”. Prigioniero durante la seconda
«Com’è stato possibile che proprio io, tra migliaia di altri i cui corpi sono stati combusti nei forni e le ceneri sparse sul terreno a concimare i campi, sia sopravvissuto? E’ una domanda che ancora, dopo che da decenni sono