Come molti di voi sanno, sul Monte Santa Vittoria di Esterzili, si trova uno dei più grandi templi a megaron di tutto il Mediterraneo. Si tratta di “Sa Domu de Orgia”, dove Orgia pare sia stata una potente maga vissuta
Lo sapevate? Come venivano realizzati i bronzetti nuragici? I bronzetti nuragici sono statue miniaturistiche in bronzo tipiche della civiltà nuragica sarda. Furono realizzate tra la fase finale dell’età del Bronzo e l’età del Ferro e la loro funzione era quella
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Articolo di Alessandra Useli Nei primi anni del 900 ad Urzulei venne fatta una sensazionale scoperta archeologica. Un giovane del paese, intento a cercare radica di erica destinata alle fabbriche di pipe in Germania, trovò una statuetta di bronzo nella
Sandro ogni tanto va in giro col metal detector. Un apparecchio come il suo costa intorno ai trecento euro, impossibile ammortizzare la spesa: «se dovessi farlo per guadagnarci qualcosa dovrei venire ogni giorno per anni – spiega il giovane che
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate
Tra i nuraghe non si facevano acquisti, non esisteva la moneta e per ottenere ciò che serviva nella vita quotidiana si operavano degli scambi, si barattava o più semplicemente ci si adoperava per procacciarselo. Ed è esattamente quello che fa
L’Aeroporto di Cagliari ci ha preso gusto: dopo il successo della mostra di Sergio Frau “Omphalos: La Sardegna di Atlante, primo centro del mondo” in anteprima nazionale negli spazi del terminal, è ora la volta di “Sardegna archeologica. Museo a