I Ludi romani: non solo intrattenimento nell’antica Roma

Il gioco rivestiva un momento di grande importanza e solennità nell’antica Roma.
I Ludi romani: non solo intrattenimento nell’antica Roma.
Il gioco rivestiva un momento di grande importanza e solennità nell’antica Roma.
I ludi Romani erano eventi pubblici di intrattenimento che costituivano un aspetto fondamentale della vita culturale e sociale dell’antica Roma. La parola ludi deriva dal latino “ludus”, che significa “gioco” o “divertimento”, ma con una connotazione tutt’altro che sminuente, avente un ruolo sociale di aggregazione, condivisione, di grande rilievo per la collettività. Questi giochi, che si svolgevano in occasioni speciali, come festività religiose, trionfi militari o celebrazioni politiche, non rappresentavano solo una forma di divertimento per la popolazione, ma erano anche uno strumento di propaganda del potere.
I primi ludi risalgono intorno al IV secolo a.C. e presero piede come elemento costitutivo delle cerimonie per onorare gli dèi, in particolare Giove, la divinità principale per i romani, Dio dell’ordine e della giustizia, venerato da tutti i popoli italici. A Roma, fra i circa trenta templi a lui dedicati, il più famoso era quello sito sulla cima del colle Campidoglio. A settembre di ogni anni venivano intitolati a lui nuove importanti iniziative ed eventi. I ludi più famosi erano le corse di carri, le battaglie navali, gli spettacoli teatrali, i combattimenti tra gladiatori, le gare di atletica.
Il Circo Massimo era uno dei palcoscenici di queste competizioni, soprattutto quelle con i carri, con i cavalli, che si sfidavano in velocità e abilità. Ogni tifoso, come attualmente avviene oggi con il calcio, aveva una fazione di riferimento, come i “rossi” o i “verdi”. I combattimenti dei gladiatori, schiavi, prigionieri di guerra o volontari, addestrati per sfidarsi nelle arene erano noti per offrire spettacoli di morte e violenza. Anche se, effettivamente, ciò non avveniva così tanto di frequente, visto che preparare al combattimento un gladiatore significava un grande dispendio di tempo, energie e risorse. A tal proposito consigliamo di leggere l’articolo su Vistanet dedicato alla formazione dei gladiatori, addestrati per combattere con una varietà di armi e tecniche. Sebbene i gladiatori fossero per lo più schiavi, alcuni di loro divennero vere e proprie celebrità, ammirati dal pubblico per il loro coraggio e la loro abilità.

Ludi
I duelli erano spesso preceduti da esibizioni di abilità, come lanci di lance o combattimenti a mano nuda.
Gli spettacoli teatrali includevano tragedie, commedie e rappresentazioni di opere mitologiche. I teatri romani erano luoghi in cui si svolgevano questi spettacoli, che potevano essere gratuiti o sponsorizzati dalle autorità politiche. Un discorso a parte lo meritano i ludi scaenici una forma di intrattenimento musicale svincolata dal teatro e dal circo, nati per placare l’ira degli Dei, considerata causa di terribili pestilenze che scoppiarono in epoca imperiale.
I ludi erano anche un modo per guadagnare popolarità e consensi tra il popolo e durante le elezioni, gli uomini potere cercavano di guadagnare il favore della plebe organizzando ludi spettacolari per ottenere visibilità e supporto nelle elezioni. I ludi grandiosi erano un modo per celebrare le conquiste di imperatori, consolidare il potere dei consoli e per tutti coloro che rivestivano delle cariche politiche un mezzo per farsi amare dal popolo.
A tal proposito un ruolo centrale era costituito dai trionfi militari in onore delle vittorie ottenute in battaglia.
Il declino dei ludi avvenne con l’avvento del cristianesimo e l’imperatore Onorio nel 404 d.C. bandì i combattimenti tra gladiatori.
Ancora oggi troviamo l’eredità dei ludi nelle forme moderne di intrattenimento come lo sport, il teatro, i concerti e altre manifestazioni pubbliche.
Credit foto: Wikipedia Commons, Pixabay

© RIPRODUZIONE RISERVATA