Luoghi “segreti” del Vaticano: l’archivio tra misteri e verità
Il Vaticano, epicentro della cristianità cattolica e sede del potere spirituale del Papa, è un luogo avvolto da mistero a cui spesso libri, tradizioni popolari e colossal cinematografici hanno dedicato storie suggestive tra verità e leggenda. Uno dei luoghi più suggestivi è l'Archivio apostolico a cui si può accedere solo previo permesso.
Luoghi “segreti” del Vaticano: l’archivio tra misteri e verità.
Il Vaticano, epicentro della cristianità cattolica e sede del potere spirituale del Papa, è un luogo avvolto da mistero a cui spesso libri, tradizioni popolari e colossal cinematografici hanno dedicato storie suggestive tra verità e leggenda. Uno dei luoghi più suggestivi è l’Archivio apostolico a cui si può accedere solo previo permesso.
Custode del patrimonio artistico mondiale, tra le mura del Vaticano si trovano tesori artistici, preziosi documenti storici e spazi che raramente vengono mostrati al pubblico.
Una di queste “stanze segrete” è l’“Archivio Apostolico Vaticano” (denominato prima del 2019 come “Archivio segreto vaticano”), un’istituzione che custodisce documenti risalenti a più di dodici secoli di storia. Tuttavia, nonostante il suo nome evocativo, l’archivio non è affatto inaccessibile: studiosi qualificati, con un titolo minimo di dottorato di ricerca, possono consultare i documenti specifici, previa autorizzazione che segue una domanda scritta e lettera di presentazione di un istituto di ricerca storico-scientifica accreditato.
L’archivio centrale della Santa Sede ha un valore storico inestimabile con 650 fondi archivistici, 30.000 pergamene su 85 km di scaffali con milioni di documenti e atti che riguardano il governo e l’attività pastorale del Romano Pontefice e degli uffici connessi alla Santa Sede.
Nonostante venga ribadito che l’attributo “secretum” non dovrebbe essere interpretato nel senso comune di “segreto” (per il latino medioevale “secretum”, significa “privato, personale”).
Le leggende fantastiche popolari più ricorrenti raccontano di documenti segreti su Gesù Cristo, su conoscenze scientifiche o tecnologiche avanzate, forse derivate da contatti con civiltà antiche o addirittura extraterrestri, di oggetti come il “vero” Santo Graal o di antiche profezie sulla fine del mondo.
Ad alimentare i complottismi è anche il fatto che sono accessibili alla consultazione solo i documenti precedenti all’ottobre 1958. Ma questa politica è in linea con le norme applicate in molti archivi nazionali, che spesso prevedono una clausola di riservatezza di circa 50-70 anni.
Del resto, come in tutti gli archivi, si potrebbero trovare informazioni personali su individui ancora in vita o di loro discendenti, questioni diplomatiche sensibili, dibattiti interni o decisioni strategiche, che potrebbero essere mal interpretate se non contestualizzate adeguatamente.
Il 1958 è l’anno della morte di Papa Pio XII, il cui pontificato coincide con eventi estremamente delicati come la Seconda Guerra Mondiale (per la quale nonostante l’apertura degli archivi relativi al pontificato di Pio XII alcune questioni rimarrebbero irrisolte) e l’inizio della Guerra Fredda dove il Vaticano ebbe un ruolo determinante.
Inoltre, hanno spesso dato adito alle speculazioni le situazioni controverse non solo del passato come l’Inquisizione, ma soprattutto i misteri e gli scandali recenti come il caso di Emanuela Orlandi, la questione relativa al Banco Ambrosiano, le accuse di abusi su minori (nel 2019, con due documenti, Papa Francesco ha abolito il segreto pontificio sui casi di pedofilia).
La Santa Sede comunque continua ad essere per molti fedeli un faro di spiritualità e umanità, con un’influenza che trascende i confini religiosi e politici essendo ponte tra le culture e scrigno d’arte impegnato in prima fila per la carità e la solidarietà.
Credit foto:
Le immagini sono soltanto descrittive e non sono state scattate nell’archivio menzionato
Jarmoluk, Franz26 Pixabay
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