Detti e modi di dire romaneschi: “Papale Papale”, perché si dice così?
Papale papale solitamente è un’espressione che viene utilizzata nei momenti in cui è richiesta una comunicazione in assoluta franchezza, senza reticenze o mezzi termini. Ma qual è il significato? E da dove arriva questo modo di dire?
Detti e modi di dire romaneschi: “Papale Papale”, perché si dice così?
Papale papale solitamente è un’espressione che viene utilizzata nei momenti in cui è richiesta una comunicazione in assoluta franchezza, senza reticenze o mezzi termini. Ma qual è il significato? E da dove arriva questo modo di dire?
Il dialetto incarna l’animo e la cultura di un popolo e quello romano non fa di certo eccezioni, il romano (o romanesco) è una lingua ricca di tante espressioni che da sempre incuriosiscono chi non le conosce. La maggior parte dei modi di dire e dei detti popolari o hanno radici storiche o sono legati a avvenimenti particolarmente significativi, o in alcuni casi sono frutto della vivace immaginazione romana, e arrivano ai nostri giorni tramandati di padre in figlio, di nonna in nipote, ricchi anche delle storpiature dovute alle tante orecchie a cui sono arrivati questi proverbi (un po’ come accade nel gioco del telefono). Tra i tanti detti della capitale ce n’è uno che si cuce a meraviglia sul carattere dei romani perché schietto e deciso e utilizzato solo da chi cerca chiarezza e capacità di sintesi, da chi vuole le cose dette “papale papale”.
Papale papale solitamente è un’espressione che viene utilizzata in riferimento a qualcosa che ci si vuole dire in modo chiaro e diretto, senza troppi giri di parole. “Te lo dico papale papale”, è un’espressione di uso massiccio ripresa poi anche da altre regioni italiane e l’origine del suo significato è più semplice di quel che si pensa. Il riferimento al Santo Padre appare più che evidente e pare anche essere la spiegazione più accreditata, infatti, le parole del pontefice vengono ritenute chiare, dirette e oneste, non c’è motivo di dubitare delle parole del Papa e tantomeno ci si aspetta di ascoltare delle menzogne. Proprio per questo motivo i romani avrebbero coniato il gergo dialettale “papale papale” da utilizzare nei momenti in cui è richiesta una comunicazione in assoluta franchezza, senza reticenze o mezzi termini.
La storia papalina romana e lo stretto rapporto che lega la capitale alla chiesa cattolica non potevano non essere fonte di ispirazione per il linguaggio popolare. Oltre “papale papale” ci sono anche altri detti legati al pontefice o agli ambienti religiosi; “morto ‘n papa se ne fa n’artro” per esempio, oppure “Chi entra papa ner conclave, ne risorte cardinale” un proverbio utilizzato quando si vuole far riferimento a dei pronostici disattesi. I romani hanno saputo trovato degli input linguistici un po’ dappertutto, hanno preso e trasformato sempre con rispetto però, Il dialetto romano risulta acuto e verace, ma mai offensivo. In molti casi è diretto, pungente, non si dilunga in metafore o allegorie ma va dritto al sodo, il romano le cose te le dice papale papale.
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