Mattia Rame. Il cantautore romano è il nuovo Battiato

(VIDEO) Abbiamo ascoltato il suo nuovo singolo “Muoviti” che ci invita a manifestare l'allegria, nonostante tutto. E in questo modo, possiamo trovare anche quel famoso "centro di gravità permanente".
Mattia Rame. Il cantautore romano è il nuovo Battiato.
Abbiamo ascoltato il suo nuovo singolo “Muoviti” che ci invita a manifestare l’allegria, nonostante tutto. E in questo modo, possiamo trovare anche quel famoso “centro di gravità permanente”.
Una passeggiata al centro storico di Roma per conoscere Mattia Rame, il cui vero cognome è in realtà Brescia, nato il primo agosto del 1985, in Via Giulia, in quella che diventerà poi la biblioteca dell’Apollinare, sopra la chiesa di San Girolamo della Carità. I suoi genitori per un periodo sono i custodi di questo appartamento storico cosi importante per la cultura romana.
Affrontiamo argomenti profondi del suo passato e la sua eleganza, sensibilità confermano un amore viscerale e intensissimo per la parola, la scrittura e i suoni. Da piccolo ha imparato a leggere e scrivere quasi prima che a camminare, ma è durante gli anni del liceo che incontra la musica per davvero. Dapprima quella dei cantautori italiani, tra cui Battiato, poi il rock, la musica psichedelica dei Pink Floyd, e ancora Bob Dylan, i Doors, gli Stones, gli Smiths, i Cure e i Joy Division, i Radiohead, i Nirvana e ancora l’elettronica di Aphex twin, i Prodigy, gli Afterhours e i Marlene Kuntz.
Ci incontriamo in via Sistina, percorriamo via Frattina, piazza di Spagna, via del Corso e via Nazionale. Racconta che è la conoscenza della letteratura e i poeti ad averlo reso un paroliere.
Legge Calvino e Montale, Pavese, Ungaretti, Alda Merini, la Szymborska, Eliot, Pound, Whitman e Campana ma sarà un testo de i “Fiori del Male” di Baudelaire, trovato sulla scrivania di una delle sorelle gli cambieranno per sempre la vita. Si appassiona ai poeti americani, a tutta la cultura pop del dopoguerra, fino ad iscriversi alla facoltà di filosofia all’Università.
Abbiamo ascoltato il nuovo singolo “Muoviti”, ed abbiamo letto il desiderio del riscatto, la spinta a non cedere ai momenti bui perché “È impossibile rimanere tristi manifestando i sintomi dell’allegria, allora muoviti, muoviti, muoviti”.
E ascoltando queste sonorità non puoi non ricordare Battiato, ma Mattia non imita, struttura una via personale alla creazione, trova quel “famoso centro di gravità permanente”.
Suona per anni a Roma e in Italia con diverse band, passa un periodo hippy a Formentera, poi Berlino per tornare nella Capitale nel 2014 e in duo con Aron Carlocchia, ex tastierista dei Mary in June, girano in duo svariati concerti in giro per l’Italia.
Passerà momenti difficili, di salute fisica e di crisi interiori, ma rinasce grazie agli amici e alla sua amata musica.
“Rame” come i suoi capelli rossi, ma anche come materiale duttile, malleabile, capace di plasmarsi ed adattarsi ai cambiamenti.
Con Alessandro Giovannini ad inizio del 2022 tirano fuori i primi singoli, videoclip.
Ma è “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”, il primo disco ufficiale di Mattia Rame che attendiamo con curiosità.

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