Il tesoro di Trevi, la fontana che aiuta i bisognosi

Sarà capitato a grande parte dei romani di gettare una moneta nella fontana di Trevi o di vederlo fare da turisti e amici. Tutte quelle monete vengono raccolte giornalmente e contribuiscono alla realizzazione di opere e progetti per i più bisognosi.
Il tesoro di Trevi, la fontana che aiuta i bisognosi.
Sarà capitato a grande parte dei romani di gettare una moneta nella fontana di Trevi o di vederlo fare da turisti e amici. Tutte quelle monete vengono raccolte giornalmente e contribuiscono alla realizzazione di opere e progetti per i più bisognosi.
Tra i luoghi di Roma più apprezzati da turisti e residenti c’è senza dubbio Fontana di Trevi, una straordinaria opera nel cuore del centro storico romano realizzata nella seconda metà del Settecento da Nicola Salvi. A quasi tutti gli abitanti della capitale sarà capitato di lanciare almeno una volta una monetina nelle acque della fontana, rito al quale si concede anche la grande maggioranza dei turisti che ogni giorno affollano Piazza Di Trevi. Secondo la tradizione il lancio della moneta va eseguito di spalle ed a occhi chiusi, solo questo ci assicura di tornare a Roma, ma c’è anche chi allega un desiderio nella speranza che possa avverarsi nel giro di poco. Il primo a regalare denaro alla fontana fu l’archeologo tedesco Wolfgang Helbig nel 1800, in procinto di abbandonare Roma dopo un piacevole soggiorno decise di lanciare una moneta nella fontana con la speranza di tornare a visitare la città. Oggi è un cult irresistibile per i turisti ma anche una discreta fonte di reddito per l’amministrazione capitolina.
Ma quante monete raccoglie La fontana di Trevi ogni giorno?
Non solo euro, anche dollari, rubli e yen ogni giorno vengono raccolte centinaia di monetine dal pavimento della fontana. L’operazione è eseguita di buon mattino tramite delle pompe con il monumento transennato e interdetto ai visitatori. Secondo i dati forniti pare che la rendita giornaliera si aggiri intorno ai tremila euro, vale a dire oltre un milione ogni anno, soldi che finiscono nella casse della Caritas diocesana della capitale e che finanziano attività di beneficienza a supporto di malati e senzatetto.
Con l’insediamento della Giunta Raggi pare che il comune volesse arrivare ad un’interruzione del tradizionale rapporto con la Caritas. I pentastellati avevano intenzione di utilizzare il tesoretto per progetti umanitari e benefici e l’idea del Campidoglio era quella di affidare il patrimonio a un gruppo di lavoro che includeva dipartimenti delle politiche sociali e della cultura. Questa operazione portò a delle inevitabili tensioni tra comune e Vaticano che si risolsero nel 2019 quando il primo cittadino Virginia Raggi tornò sui propri passi assicurando che i proventi della fontana di Trevi sarebbero rimasti a disposizione della Caritas.
Gettando pochi centesimi nelle acque di una fontana è possibile fare del bene? Pare di si, quanto meno è possibile a Roma. Fatto salvo dei soldi recuperati dai “pescatori” abusivi tutte le monete finite nell’opera di Salvi contribuiscono alla realizzazione di progetti per chi ne ha bisogno. Fontana di Trevi, una fontana dal cuore grande.
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