Africa a Roma. Trastevere esplode con le percussioni e la danza nel centro sperimentale “Il cantiere”
La cultura africana divulgata attraverso la danza e la musica in pieno centro storico a Roma è la missione di Sakou Kande e Keba Seck, insegnanti nel centro policulturale “Il cantiere” in via Gustavo Modena 92.
La cultura africana divulgata attraverso la danza e la musica in pieno centro storico a Roma è la missione di Sakou Kande e Keba Seck, insegnanti nel centro policulturale “Il cantiere” in via Gustavo Modena 92.
Il luogo è una straordinaria realtà artistica sperimentale off di Trastevere ed è un posto inclusivo, aperto e fatto da persone che amano onestamente la cultura nel rispetto di chi lavora in modo indipendente. Riporta alla sperimentazione degli anni ’70 dove ogni compagnia si organizza da sé. Per vivere l’esperienza dello spazio, bisogna rivolgersi a Salvatore che afferma: “Il Cantiere accoglie tutti senza distinzione di sesso, di religione e di razza”.
È uno spazio autogestito storico in centro a Roma, con una regolare programmazione, tra cui l’appuntamento con Africa Djembe a cui prendono parte Sakou e Keba.
“La danza africana è ballare con lo spirito” mi confida Maurizio, uno degli allievi del maestro Keba Seck, considerato uno dei maggiori maestri e ballerini di danza afro tradizionale e contemporanea presenti in Italia, attivo in varie città italiane ed europee. Keba è anche coreografo, cantante, musicista, attore. Nato in Senegal, lavora anche come mediatore culturale presso numerose scuole (tra cui il Lycée Chateaubriand di Roma), associazioni ed organizza laboratori. Approda in televisione tramite RAI Gulp con danza e musica afro per i bambini ed ha preso parte a diversi film tra cui “L’ultimo Pulcinella”, di Maurizio Scaparro presentato al Festival del cinema di Roma. La sua danza si basa sulla tradizione africana con contaminazioni dalla danza moderna, contemporanea ed hip hop.
La danza di Keba Seck è dirompente, trascina allievi e pubblico in atmosfere ancestrali, primitive, attraverso un’arte praticata in tutte le culture. Del resto il linguaggio della musica e della danza è universale, ci permette di entrare in un dialogo diretto di conoscenza rispetto ed inclusione.
Sakou Kande è maestro di corsi djembe, percussioni africane e se capita di assistere ad una sua lezione si ha l’impressione di venire catapultati in un’atmosfera rituale suggestiva con una musica dal ritmo crescente, cadenzato.
Alla fine della serata Sakou e Keba si recano poi al Bar Belli, nella piazza dedicata al poeta romano per parlare di iniziative e progetti passati e futuri tra cui lo stage di percussioni e danza presso la riserva di Nazzano che si è svolto da pochi giorni.
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