Lo sapevate? Sino agli anni Cinquanta si poteva entrare dentro la palla dorata del Cupolone di San Pietro

Lo sapevate? Sino agli anni Cinquanta si poteva entrare dentro la palla dorata del Cupolone di San Pietro. Tra la cupola e la grande croce di piazza San Pietro in Vaticano si trova una sfera dorata. Sino agli anni Cinquanta
Lo sapevate? Sino agli anni Cinquanta si poteva entrare dentro la palla dorata del Cupolone di San Pietro.
Tra la cupola e la grande croce di piazza San Pietro in Vaticano si trova una sfera dorata. Sino agli anni Cinquanta era possibile per turisti e curiosi entrare dentro quella palla sacra sistemata, tra cielo e terra, sul famoso Cupolone della Basilica. Sembra impossibile ma dentro potevano entrarci addirittura 20 persone.
La palla del cupolone è una sfera vuota all’interno: è fatta di bronzo ed è rivestita in oro. Da lontano sembra piccolissima, in realtà è molto grande. Sembra incredibile: al suo interno, infatti, possono entrare addirittura 20 persone (12 comode). La sfera all’interno è cava e fino a non molti anni fa era addirittura anche visitabile. Nella copertura di bronzo erano state ricavate delle fessure (quattro, ognuna in corrispondenza di un punto cardinale), e il panorama, da lassù, con ai piedi tutta Roma, era veramente meraviglioso.
Ci si poteva arrivare dalla Loggia del Lanternino con una scaletta di sei metri poi, attraverso uno stretto passaggio, 80 cm appena, si poteva passare nell’interno della palla.
Come recita il testo di “Passeggiate Curiose per Roma”, lo scrittore francese de Lorbac racconta di aver assistito alla salita di un visitatore tedesco molto robusto che rimase incastrato.
Sentite come la descrisse il viaggiatore americano William M.Gillespie, che visità Roma nel 1844.
” … Dovemmo salire ancora un’altra rampa che si svolge attorno alla lanterna e infine ci portammo sulla cima, ai piedi dello stelo che sostiene la sfera e la croce.
Questo stelo è cavo e contiene una scala a pioli, perpendicolare, su cui ci arrampicammo e, attraverso una stretta apertura, entrammo a fatica nella sfera.
Ha un diametro di otto piedi e la guida dice che può contenere sedici persone. Una persona prudente non vorrebbe proprio far parte dei sedici, visto che, con solo due amici oltre a me, la sfera sembrava oscillare avanti e indietro e cedere ad ogni colpo di vento. Istintivamente tememmo che la sottile lastra di rame di cui è fatta, potesse rompersi o che il nostro peso potesse farla vacillare e cadere dalla superba altezza, per poi rimbalzare dalla lanterna sulla cupola del tetto, fino a schiantarsi al suolo col suo prezioso contenuto, a quattrocentotrenta piedi dal punto di distacco. Non rimanemmo lì a lungo…”.
La sfera è costituita da cinquanta lastre di bronzo di differenti dimensioni e laminata in oro (la laminatura in oro fu scoperta nel 2005 dai “sanpietrini”, i custodi della basilica, in occasione del primo, storico “lavaggio”, durante i lavori di manutenzione e lucidatura). Fu sistemata lassù nel 1593, per volontà di papa Clemente VIII, da Giacomo della Porta, a cui era stato affidato il compito di ultimare la cupola progettata da Michelangelo oltre trent’anni prima e rimasta incompiuta dopo la morte del grande maestro. I nomi dell’architetto ticinese e di suo figlio Paolo, incisi in latino, vennero alla luce in occasione di quella prima pulitura.
Il vaticanista Silvio Negro, la descrive così in “Vaticano minore”, opera che nel 1936 gli valse il “Premio Bagutta”: «Chi ci arriva si trova in un’atmosfera calda e inaspettatamente umida, in un ambiente rotondo di due metri di diametro, segnato tutto intorno da fessure che permettono di dare anche di lassù una sbirciatina al panorama». Queste fessure sono in totale quattro e ognuna aperta in corrispondenza di un punto cardinale.
Nel 1845 Gregorio XVI vi offrì addirittura un rinfresco per lo zar di Russia Nicola.
L’ultimo papa a salirci fu Pio IX nel 1847, la sera della vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo (nonché patroni della città di Roma) a quasi un anno esatto dalla sua elezione e incoronazione.
Per motivi di sicurezza, la grande sfera, che regge la croce, non è più visitabile dalla metà degli anni Cinquanta, perché avrebbe creato problemi di instabilità alla cupola.

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