Lo sapevate? A Roma c’è l’ospedale delle bambole, una bottega che sembra uscita da un film horror
Lo sapevate? A Roma c’è l’ospedale delle bambole, una bottega che sembra uscita da un film horror. C’è un luogo molto particolare (un altro) nella Città Eterna: in pieno centro storico, in via di Ripetta 29, non lontano da piazza
Lo sapevate? A Roma c’è l’ospedale delle bambole, una bottega che sembra uscita da un film horror.
C’è un luogo molto particolare (un altro) nella Città Eterna: in pieno centro storico, in via di Ripetta 29, non lontano da piazza Navona, esiste una bottega che sembra uscita da un’altra dimensione. Si chiama “Restauri Artistici Squatriti”, dai Romani ribattezzato “Ospedale delle bambole” ma anche Negozio del terrore, per la presenza di centinaia di pezzi di bambole antiche di porcellana e non, che ricordano quelle di alcuni film “de paura”.
In realtà si tratta di un negozio dove mani abili di sapienti artigiani riparano, aggiustano e rimettono in sesto vecchie bambole e altri antichi giocattoli con cura, per aver nuova vita. La bottega è minuscola (sono pochissimi i metri quadri a disposizione, non più di quindici) e i giocattoli, teste, arti, corpi acefali, sono tutti accatastati, da far impressione.
Ma non si tratta di un luogo pericoloso, anzi, in verità è decisamente suggestivo a vedersi, anche perché ridà dignità a vecchio oggetti che molti di noi sicuramente butterebbero. Ma se da adolescenti avete visto il film “La Bambola Assassina” e siete rimasti terrorizzati, allora questo è un posto da cui stare molto lontano.
Dall’esterno, mentre si passeggia per la via, si nota subito una vetrina contenente delle teste di bambole e altri pezzi di giocattoli, messi lì alla rinfusa in attesa di essere aggiustati.
Il negozio è un vero e proprio laboratorio per la riparazione di oggetti in porcellana e antichità in genere. Tra strumenti, colle e solventi, teste di bambole pelate o spaccate, con un occhio solo o graffiate, pezzi di gambe, braccia e busti, gli artigiani si muovono con abilità: il proprietario si chiama Federico Squatriti e lavora insieme a sua mamma Gelsomina. Bambole, pupazzi, marionette, soldatini e tanti altri oggetti da aggiustare, con amore, delicatezza e impegno.
I clienti sono quasi sempre premurosi collezionisti che provengono anche da lontano per avvalersi dell’arte del restauro della famiglia Squatriti tramandata di generazione in generazione dall’inizio del secolo scorso.
Come ogni paziente di un vero ospedale, ogni bambola viene dimessa con un referto diagnostico che indica le riparazioni subite e i consigli su come trattarla.
L’Ospedale delle bambole è luogo che rimanda a tempi passati, ma con la nobile missione dar nuova vita a oggetti rotti e vecchi in un’atmosfera particolare, quasi sospesa nel tempo, che ormai è sempre più difficile trovare.
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