Timidissimo vive nelle foreste, soprattutto di latifoglie, nelle zone rocciose montane e nelle valli più impervie della Sardegna. E’ molto agile e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; attivo soprattutto all’alba e al tramonto, meno nelle ore notturne, trascorre il giorno nella
Gli archeologi e gli studiosi, non senza scontri su questo argomento, hanno stabilito che i fenici si siano stabiliti in Sardegna intorno all’VIII secolo a C. Qui vi fondarono diverse colonie, tutte sul mare per favorire i loro scambi commerciali,
Timidissimo vive nelle foreste, soprattutto di latifoglie, nelle zone rocciose montane e nelle valli più impervie della Sardegna. E’ molto agile e veloce nell’arrampicarsi sugli alberi; attivo soprattutto all’alba e al tramonto, meno nelle ore notturne, trascorre il giorno nella
Un uomo vecchio ma ancora vigoroso viveva in un piccolo villaggio di pastori. Possedeva un gregge numeroso aveva una moglie fedele e buona e una figlia amatissima. L’uomo che si chiamava Sadur, che come scrive Grazia Deledda derivava da Sadurru
Un uomo vecchio ma ancora vigoroso viveva in un piccolo villaggio di pastori. Possedeva un gregge numeroso aveva una moglie fedele e buona e una figlia amatissima. L’uomo che si chiamava Sadur, che come scrive Grazia Deledda derivava da Sadurru
Tutto quello che c’è da sapere sul gatto selvatico si trova scritto sul sito dell’Agenzia Regionale Forestas. Felino carnivoro, presente solo nelle zone interne e montuose, nei boschi dell’Isola. È difficilissimo riuscire a vederlo, quasi impossibile fotografarlo: specie elusiva per eccellenza (sia
Nora inaugura una straordinaria novità che farà la gioia dei tanti turisti e appassionati di archeologia e storia dell’arte che ogni anno visitano uno dei più bei siti archeologici della Sardegna. Da ieri, lunedì 11 marzo 2019, nel sito archeologico
Le prime evidenze di coltivazione in Sardegna di diversi alberi da frutto risalgono al periodo Fenicio e Punico: è quanto documentato dall’équipe archeobotanica di HBK (l’Orto Botanico dell’Ateneo), in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università