Cronaca di una giornata pazzesca: dopo il pareggio con la Salernitana, Napoli rinvia la festa

Da qualsiasi punto la si guardi, ieri è stata una giornata memorabile. Un ennesimo assaggio di festa, un’anticipazione che si aggiunge a quella che da mesi i tifosi del Napoli stanno organizzando. La città non si perde d’animo dopo il rinvio, l’attesa rafforza il desiderio. E tutti sperano nel bel tempo. Intanto ecco quello che è successo ieri.
Cronaca di una giornata pazzesca: dopo il pareggio con la Salernitana, Napoli rinvia la festa.
Da qualsiasi punto la si guardi, ieri è stata una giornata memorabile. Un ennesimo assaggio di festa, un’anticipazione che si aggiunge a quella che da mesi i tifosi del Napoli stanno organizzando. La città non si perde d’animo dopo il rinvio, l’attesa rafforza il desiderio. E tutti sperano nel bel tempo. Intanto ecco quello che è successo ieri.
E’ successo un po’ di tutto nella giornata di ieri. Dai treni dell’EAV colorati di azzurro per accompagnare i tifosi allo stadio, alle piazze gremite all’inverosimile, al lungomare invaso di tifosi, fino ad arrivare agli incidenti, ai trasporti in tilt, al caos ingestibile. Ma più di tutto, fino ad arrivare alla partita, giocatasi allo stadio Maradona, tra il Napoli e la Salernitana, il cui pareggio ha decretato lo stop di ogni festeggiamento. Certo, non di un arresto si tratta, quanto di un rinvio, poiché per ora la matematica e il calcolo aritmetico soccombono, bisogna attendere la prossima partita che si disputerò mercoledì o giovedì.
Forse meglio così, dice qualcuno, visto che si è messo pure il meteo a fare i capricci e quindi meglio una festa rimandata che una festa bagnata. Napoli comunque ha saputo grosso modo dissimulare la propria delusione ieri, quando il goal di Dia ha sancito l’1 – 1 tra le due squadre campane. La gente nelle piazze ha continuato a cantare cori, piazza del Plebiscito ha fatto sentire la sua vicinanza alla squadra; l’attesa aumenta il desiderio, è stato il commento di tanti, anche se non è mancata qualche esternazione di delusione tra le centinaia di persone fuori allo stadio. È certo che la vittoria “matematica” dopo la rimonta dell’Inter contro la Lazio sembrava davvero a portata di mano, la gioia dei tifosi era esplosa in un boato spaventoso, un terremoto: tutti pronti per dare “fuoco” ai festeggiamenti.
Persino le clarisse Cappuccine del monastero di Santa Maria in Gerusalemme, detto delle Trentatré, si stavano dando in festeggiamenti sul terrazzo del convento, con spumante pronto, bandiere a sventolare e magliette del Napoli. E poi le immagini di Capri con la piazzetta gremita di tifosi e turisti a cantare per la squadra, le notizie provenienti dalle capitali europee dove i napoletani emigrati hanno dato vita a celebrazioni colorate e gioiose, la gente per le strade abbigliata nei modi più bizzarri, trombette e urla di “Forza Napoli” a ogni passaggio di scooter, in un centro storico chiuso al traffico di auto e bus, una maxi isola pedonale salutata con entusiasmo da tantissimi.
Ma è qui che nascono le polemiche, le criticità. Il piano trasporti di ieri prevedeva il solo funzionamento delle metro e delle funicolari, peccato che quasi nulla sia funzionato come doveva. Stazioni ovviamente e prevedibilmente prese d’assalto, treni in ritardo anche di un’ora, ressa ai tornelli, nessun controllo e inevitabili malori tra la gente. In tantissimi hanno dovuto raggiungere lo stadio a piedi e si sono così viste fiumane di gente attraversare la città, fare chilometri per raggiungere Fuorigrotta, chi invece doveva semplicemente spostarsi da un punto all’altro della città, ha dovuto subire il malfunzionamento del piano. Sì all’isola pedonale, hanno commentato in tanti, ma potenziamo e organizziamo meglio il trasporto su rotaie, altrimenti diventa un incubo, come è stato ieri per tanti. Ad andare in tilt è stata soprattutto la Linea 2 di Trenitalia con la stazione Campi Flegrei chiusa per ore al termine della partita. Elementi questi da tenere presenti per riorganizzare la festa, visto che la giunta comunale ha intenzione di ripristinare l’sola pedonale. Una boccata d’aria per la città che in tantissimi, anche non tifosi, vorrebbero diventasse una regola, anche a riflettori sullo scudetto spenti.

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