Herculaneum e i suoi scavi. La città antica che racconta i fasti e la vita in epoca romana

Gli scavi di Ercolano sono una miniera di antica bellezza. Ogni cosa giace silente e frammenti riportati alla luce raccontano la storia della città romana. La villa dei Papiri, le pitture vesuviane, la palestra, solo per citare qualcosa. Un viaggio unico per fascino e suggestione nel cuore di una civiltà amante del lusso e della bellezza.
Herculaneum e i suoi scavi. La città antica che racconta i fasti e la vita in epoca romana.
Gli scavi di Ercolano sono una miniera di antica bellezza. Ogni cosa giace silente e frammenti riportati alla luce raccontano la storia della città romana. La villa dei Papiri, le pitture vesuviane, la palestra, solo per citare qualcosa. Un viaggio unico per fascino e suggestione nel cuore di una civiltà amante del lusso e della bellezza.
Gli scavi di Ercolano sono tra i siti culturali più visitati del mondo. A giusta ragione: qui, tra le vie riemerse dalla cenere, arte, storia e bellezza si incontrano e si fondono. L’antica città di Ercolano, Herculaneum sorgeva su un pianoro vulcanico, a picco sul mare, oggi a circa 30 metri di profondità rispetto all’abitato moderno. L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. l’ha seppellita definitivamente, lasciandola nascosta sotto uno strato di ben ventitré metri come la vicina Pompei per secoli, fino a quando gli scavi condotti dai Borbone non l’hanno riportata alla luce. Il secondo giorno dell’eruzione, il 25 agosto del 79 d.C., fu particolarmente distruttivo e, oltre alle conseguenze dell’eruzione, fu colpita da un maremoto che la ricoprì di fango, lapilli e detriti. Il fango si solidificò fino ad originare un materiale estremamente resistente che ha, poi, paradossalmente finito per conservare la città.
Ercolano ha origini arcaiche, inizialmente abitata da un insediamento indigeno, subì successivamente le influenze sannitiche, greche, etrusche e infine romane. A partire dal ritrovamento casuale di un teatro antico, nel corso del XVIII secolo, si è andato scoprendo il meraviglioso tesoro nascosto: il tessuto urbano, l’imponente complesso termale, una magnifica palestra, la distribuzione delle case, alcune delle quali scenograficamente affacciate sul mare, e infine una monumentale basilica. Uno dei luoghi più noti è la bellissima Villa dei Papiri costruita a strapiombo sul mare che custodiva oltre 1800 papiri e straordinarie sculture. Gli scavi iniziali risalgono al 1710. Con Carlo III di Borbone, nel 1738, furono avviati i primi scavi organizzati con la tecnica dei cunicoli sotterranei e dal 1828 furono autorizzati gli scavi a “cielo aperto” fino al 1875.
Dal 1927 al 1958 i lavori riportarono alla luce l’area che attualmente si può visitare.
Nell’ultimo ventennio lungo il limite dell’antica spiaggia sono state rinvenute le attrezzature costiere per il ricovero delle barche ed i magazzini dove invano avevano cercato riparo decine di residenti. La tecnica di scavo in stile borbonico, ormai superata oggi, offre al visitatore la possibilità di esplorare Ercolano seguendo gallerie parallele, lungo un percorso molto suggestivo. È possibile farsi un’idea chiara e completa dell’edilizia residenziale dell’epoca, ricostruire la vita quotidiana dei cittadini e il loro modo di vivere la città, ammirare i preziosi reperti che testimoniano cultura e abitudini dell’epoca e infine apprezzare i diversi stili di pittura vesuviana.
Una scoperta importantissima avvenne nel 1980, quando furono scoperti gli scheletri di 300 persone uccise dall’eruzione: si trovavano sotto le arcate degli edifici che sorgevano a pochi metri dalla costa dove avevano cercato rifugio. Accanto agli scheletri sono state trovate monete, attrezzi di lavoro, chiavi, amuleti, piccoli oggetti che la gente aveva portato via con sé. Gli scavi non hanno potuto rivelare l’intera estensione dell’antica Herculaneum, che si estendeva ben oltre quello che oggi possiamo visitare. Tutto resta ancora celato sotto l’odierna città e mentre su la vita scorre frenetica e brulicante, a molti metri sotto terra, la città antica dorme un sonno eterno.

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