Monumenti campani: il Castello Arechi di Salerno, simbolo di una città baciata dal mare

Svetta solitario e austero a 300 mt dal mare e da quella altezza sovrasta il centro urbano di Salerno. È il castello Arechi. Quando si giunge in città lo sguardo si perde nell’azzurro del mare e nello sguardo curioso a un antico passato, quello reso ancora vivo dall’imponente forte. Scopriamo la sua storia.
Monumenti campani: il Castello Arechi di Salerno, simbolo di una città baciata dal mare.
Svetta solitario e austero a 300 mt dal mare e da quella altezza sovrasta il centro urbano di Salerno. È il castello Arechi. Quando si giunge in città lo sguardo si perde nell’azzurro del mare e nello sguardo curioso a un antico passato, quello reso ancora vivo dall’imponente forte. Scopriamo la sua storia.
È lì in alto, e accanto al vasto mare che bagna la città, è la prima cosa che si vede e si ammira quando si fa l’ingresso a Salerno. Parliamo del Castello Arechi, arroccato in cima a una altura di circa 300 metri sul livello del mare, che da quella mirabile posizione domina la città intera e il sul golfo. È un forte di età medievale denominato Arechi perché la sua costruzione è associata, per tradizione, al duca longobardo Arechi II.
La più antica fase di costruzione, secondo alcune indagini archeologiche, risale al VI secolo ed è opera di artigiani goto-bizantini al periodo di Narsete. Altri studiosi invece hanno dichiarato che il primo forte sul colle Bonadies è stato costruito nel terzo secolo, in epoca tardo romana. Il castello, però, ha assunto grande importanza militare nell’VIII secolo, con il principe longobardo Arechi II che, anche se non ha introdotto importanti modifiche al forte, ne ha fatto il sistema di difesa della città.
Nel 774 questo principe esaminò la posizione strategica della città di Salerno e ne fece la residenza della corte del Ducato di Benevento. Infatti, la città rappresentava una testa di ponte per il commercio e per controllare gli scambi con altre regioni del Mediterraneo. Di qui l’importanza data alle fortificazioni: il castello divenne il vertice di un sistema di difesa a triangolo, le pareti ricadevano lungo i pendii della collina Bonadies cingendo tutta l’antica Salernum verso il mare.
Il castello è costituito da una sezione centrale protetta da torri, unite tra di loro con una cinta muraria merlata. Al periodo normanno-angioino appartiene la torre della Bastiglia, su una collina che sovrasta il monte Bonadies a nord; costruita per assicurare il controllo del castello sul medesimo versante, fu così chiamata nell’800 perché ritenuta erroneamente una prigione, mentre le carceri si trovavano all’interno dello stesso castello. A seguito dell’Unità di Italia, il castello visse una fase di abbandono dopo la quale divenne di proprietà privata ed abitato da una famiglia di fattori. Nel 1960, per volontà della Provincia di Salerno, vennero iniziati i lavori di restauro. Nel 2001 è stata riaperta la vicina Bastiglia. Nel corpo centrale del castello c’è un piccolo museo, che colleziona per lo più antiche ceramiche e monete. Ma quello che più di tutto val bene una visita è la possibilità di godere di una vista indimenticabile del golfo di Salerno da uno dei punti più alti della città e di innamorarvene sicuramente.
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