Il museo Ferroviario di Pietrarsa, testimonianza di un passato glorioso affacciato sul mare
Sapevate che il primo tratto ferroviario italiano è stato realizzato a Napoli? La celebre tratta Napoli-Portici nata nel cuore dell’800. E sapevate che sempre napoletano è il primo e più importante nucleo industriale italiano? Ecco, il museo di Pietrarsa racconta tutto questo e ci fa viaggiare nella storia gloriosa di questa città.
Il museo Ferroviario di Pietrarsa, testimonianza di un passato glorioso affacciato sul mare.
Sapevate che il primo tratto ferroviario italiano è stato realizzato a Napoli? La celebre tratta Napoli-Portici nata nel cuore dell’800. E sapevate che sempre napoletano è il primo e più importante nucleo industriale italiano? Ecco, il museo di Pietrarsa racconta tutto questo e ci fa viaggiare nella storia gloriosa di questa città.
Si affaccia sul mare di Portici, in quello specchio di acqua su cui riflette la sua mole elegante e rigorosa. Il museo nazionale di Pietrarsa è una preziosa testimonianza di archeologia industriale, al confine tra il comune vesuviano e la città di Napoli. Quella di Pietrarsa è una storia gloriosa, una storia di primati. Un luogo evocativo di una Napoli città industriale e all’avanguardia. Gli edifici che oggi ospitano il museo sono infatti padiglioni del Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840 per affrancare il Regno delle Due Sicilie dalla supremazia tecnica inglese e francese.
Le officine furono realizzate qui perché vicine al primo tratto ferroviario italiano, la linea Napoli‐Portici, inaugurata il 3 ottobre 1839. Nel 1853 a Pietrarsa prestavano la loro opera circa 700 operai facendo dell’opificio il primo e più importante nucleo industriale italiano oltre mezzo secolo prima che nascesse la Fiat e 44 anni prima della Breda.
Pietrarsa è rimasta attiva fino agli anni ’70 del ‘900, quando l’affermarsi delle locomotive elettriche e diesel determinò il declino dei mezzi a vapore e, insieme, dell’opificio. La struttura ebbe varie visite importanti tra cui lo zar di Russia, Nicola I, che manifestò l’intenzione di prendere Pietrarsa a modello per il complesso ferroviario di Kronstadt e nel 1849 anche del papa Pio IX. Nel 1977 le officine furono riconvertite in sale espositive, dando vita così a uno dei più bei musei di cui Napoli e la provincia vantino, anche per la splendida posizione di cui gode.
Il museo ferroviario fu inaugurato nel 1989 dopo i lavori di adeguamento. Grazie agli interventi di restauro avvenuti tra il 2014 e il 2017, il Museo Nazionale di Pietrarsa è diventato il luogo prestigioso e affascinante che oggi tantissimi visitatori ammirano. Le architetture dei padiglioni ottocenteschi sono state restaurate e gli spazi esterni valorizzati con la piantumazione del Giardino del Mediterraneo e un parapetto in vetro per la terrazza sul lungomare, che offre una vista unica sul Golfo di Napoli. Le sale ospitano locomotive a vapore, locomotive elettriche trifase, locomotive a corrente continua, locomotori diesel, elettromotrici, automotrici e carrozze passeggeri. Il primo padiglione è stato destinato alla conservazione dei mezzi del “passato”, ad iniziare dalla ricostruzione storica del primo convoglio della Napoli-Portici, nel secondo padiglione troviamo il “treno Reale”, convoglio di undici vagoni, costruito nel 1929 per le nozze di Umberto II di Savoia con Maria Jose del Belgio.
Imponente è infine la statua di Ferdinando II di Borbone, opera fusa in ghisa nello stesso opificio. Bellissimo il salone reale in stile Liberty dal soffitto in oro zecchino e dal tavolo in mogano esotico. Infine, gioiello fra i gioielli, la carrozza-salone del treno dei Savoia, attualmente “Treno della Presidenza della Repubblica Italiana”.
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