Festa dell’uva a Solopaca, tra carri allegorici e sculture ricoperte di grappoli odorosi

Amanti del buon vino? Appassionati di feste popolari? Allora la festa dell’Uva di Solopaca, in provincia di Benevento, è tra gli eventi da mettere in calendario. Carri allegorici ricoperti di uva vi faranno stupire per la maestria degli artigiani, I balli popolari vi coinvolgeranno, il vino e il cibo vi delizieranno il palato. Le origini e la storia della festa raccontate qui.
Festa dell’uva a Solopaca, tra carri allegorici e sculture ricoperte di grappoli odorosi.
Amanti del buon vino? Appassionati di feste popolari? Allora la festa dell’Uva di Solopaca, in provincia di Benevento, è tra gli eventi da mettere in calendario. Carri allegorici ricoperti di uva vi faranno stupire per la maestria degli artigiani, I balli popolari vi coinvolgeranno, il vino e il cibo vi delizieranno il palato. Le origini e la storia della festa raccontate qui.
Solopaca, Benevento. Gli amanti del buon vino, la conoscono bene. Siamo nelle assolate distese tra i campi d’uva della Valle Telesina. Ettari ed ettari di verdi viti che a fine estate si ingrossano di grappoli maturi, di cascate di profumati chicchi Bianchi e neri. All’uva, oro di queste terre tranquille, è dedicate una festa particolare, che ha da poco chiuso i suoi battenti. La festa dell’Uva si festeggia ogni anno nella seconda settimana di settembre, è di origini settecentesche ma come tantissime feste affonda le sue antiche radici nei riti propiziatori di età pagana.
In occasione della vendemmia, nel XVIII sec. una confraternita devota alla Madonna Addolorata iniziò ad organizzare una raccolta di doni di generi agricoli che venivano trasportati su carri trainati da buoi fin nel centro del paese, dove erano poi venduti. Il ricavato era utilizzato per finanziare le attività religiose della Confraternita. Oggi la festa conserva il suo carattere religioso, cuore della celebrazione è la sfilata dei carri allegorici per le vie addobbate del vecchio paese.
I carri vengono realizzati in modo particolare: si tratta di grosse ed elaborate sculture fatte in legno e completamente rivestite di grappoli di uva, uno spettacolo strabiliante. Ad aprire il corteo c’è la sculture della Vergine che incede solenne, ricoperta da capo a piedi da centinaia di neri e grossi chicchi che ne disegnano la lunga veste. Poi a seguire, I tanti carri con le più svariate scenografie, opera di notevole abilità artigianale realizzate con uva bianca o nera, spesso dipinta e incollata acino per acino. Un lavoro minuzioso che inizia nelle officine dei maestri “carraioli”, navigati falegnami che dedicano settimane intere alla realizzazione delle minuziose scene allegoriche.
I carri sono creati da officine diverse che gareggiano tra loro alla messa in opera del carro più bello, giudicato il vincitore da una giuria tecnica e una popolare. Il corteo è un momento di grande festa; acconto allo sfilare dei carri per le stradine affollate, si scatenano balli popolari in costume tradizionale, si mangia divinamente tra gli stand di cibo locale, e ovviamente il vino scorre a fiumi, rendendo l’atmosfera frizzante e allegra. Senza esagerare però, la festa è pur sempre una celebrazione religiosa!
Da qualche anno alla sfilata dei carri si è aggiunto anche un corteo storico con figuarnti in abiti d’epoca, che evoca gesta e membri della famiglia dicale dei Ceva-Grimaldi che detenne in feudo il borgo telesino dal XVI al XVIII secolo.

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