Aborto farmacologico, la svolta di Speranza: si potrà fare in day hospital
#Italia Aborto con la pillola, non serve più il ricovero. La Ru486 potrà essere assunta fino alla nona settimana di gestazione
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato sui suoi account social che verranno emanate nuove linee di indirizzo per l’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica. «Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico in day hospital e fino alla nona settimana. È un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194 che è e resta una legge di civiltà», ha scritto Speranza.
Insomma, la pillola RU486 potrà essere utilizzata senza ricovero. “L’aborto farmacologico è sicuro. Va fatto in day hospital, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale”, ha commentato il ministro a Repubblica.
Le direttive approvate dieci anni fa, subito dopo l’introduzione della pillola abortiva in italia, consigliavano per sicurezza tre giorni di ricovero per l’aborto farmacologico, lasciando libertà di scelta alle Regioni. Poi l’uso, le esperienze nel mondo e in molte regioni che parlavano di metodo sicuro, hanno reso la pratica più spesso ambulatoriale. Le nuove linee guida arrivano dopo settimane di proteste, con migliaia di donne in piazza, tra accuse di oscurantismo e il timore di vedere ancora sotto attacco la legge 194. Speranza aveva richiesto al Consiglio superiore di sanità un parere aggiornato dopo che la giunta di centrodestra della Regione Umbria aveva ripristinato l’obbligo di ricovero per tre giorni, facendo riferimento alle linee guida di dieci anni fa.
Lutto nel giornalismo italiano: è morto Franco di Mare, storico volto Rai
Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a "Che tempo che fa", Di Mare aveva rivelato di essere gravemente malato.
Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.
La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.
Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.
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