Gli fanno esplodere un petardo nel naso: l’incomprensibile cattiveria dell’uomo verso gli animali
#Italia Peppino e l'assurda cattiveria umana: una storia che lascia senza parole quella che arriva da Campobasso. Per fortuna il cane è stato trovato, terrorizzato e senza un pezzo di muso, in un bosco e ora si trova in una clinica veterinaria
Una vicenda che lascia senza fiato e che ancora una volta vede come vittime i cani: Peppino, un randagio di Campobasso, è stato avvicinato da qualcuno che gli ha infilato un petardo nel naso e glielo ha fatto esplodere. Il cane è rimasto mutilato ed è stato trovato da una volontaria dall’Associazione protezione animali (Apac), mentre vagava insanguinato. Aveva il palato fratturato e non c’erano più filtri nasali per prevenire infezioni.
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Lutto nel giornalismo italiano: è morto Franco di Mare, storico volto Rai
Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a "Che tempo che fa", Di Mare aveva rivelato di essere gravemente malato.
Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.
La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.
Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.
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