Lo sapevate? Il cane fonnese esisteva già in epoca nuragica
Studi archeologici e ritrovamenti indicano che il pastore fonnese, noto anche come cane fonnese, esisteva già nel 6000 a.C., durante il periodo dei nuraghi.
Lo sapevate? Il cane fonnese esisteva già in epoca nuragica.
Studi archeologici e ritrovamenti indicano che il pastore fonnese, noto anche come cane fonnese, esisteva già nel 6000 a.C., durante il periodo dei nuraghi.
Le cronache latine parlano di un feroce mastino che accompagnava i guerrieri sardi, noto per la sua forza e ferocia. Uno di questi racconti è quello del console romano Marco Pomponio Matone, incaricato di affrontare i “Sardi pelliti” e i loro potenti cani. Gli stessi Romani lo utilizzarono successivamente per stanare gli ultimi sardi ribelli. Questo animale è sopravvissuto nel corso dei secoli, diventando compagno fedele di pastori, contadini, banditi e persino dei soldati del regio esercito.
Nonostante il nome faccia riferimento al paese di Fonni, situato nel cuore della Sardegna, oggi il cane fonnese è diffuso in tutta l’Isola e anche fuori. È conosciuto per la sua fedeltà incondizionata: crea un legame fortissimo con il suo padrone, arrivando persino a rischiare la vita per proteggerlo. Tuttavia, non è una razza adatta a chiunque: ha bisogno di una guida esperta, una persona capace di comprenderne il carattere forte e indipendente. Robusto e resistente, il cane fonnese gode di ottima salute. Studi veterinari condotti per il riconoscimento ufficiale della razza hanno rivelato che, nonostante spesso viva in condizioni difficili, pochissimi esemplari risultano affetti da leishmaniosi o altre malattie.
Fisicamente, è un cane di taglia media, dalla struttura solida e robusta, classificato come mesomorfo. Il suo pelo è ruvido e ispido, con un folto sottopelo lanoso, più corto sulle zampe e quasi raso sul muso. Presenta folte sopracciglia e una barbetta che lo caratterizzano. Nei maschi, il pelo al collo forma una sorta di criniera. I colori più comuni del mantello includono il nero, il cenere, il miele e il tigrato. Uno degli aspetti più affascinanti del cane fonnese è lo sguardo: i suoi occhi color ambra, grandi e frontali, sono spesso descritti come “scimmieschi” per la loro particolarità, caratteristica unica tra le razze canine. Grazie a questi occhi espressivi, la comunicazione con il padrone è diretta e intensa, a patto che chi lo accudisce sappia interpretare i suoi segnali. Anche la dentatura è notevole: robusta, con incisivi a chiusura a tenaglia e canini particolarmente distanziati, che gli esperti dell’Enci hanno definito vere e proprie “armi naturali”.
Il cane fonnese è un cane da lavoro, ma non un tipico conduttore di greggi. In Sardegna, dove le pecore sono prevalentemente da latte, i pastori hanno preferito selezionare cani più adatti alla difesa piuttosto che alla conduzione degli ovini, per evitare di stressare gli animali. Il fonnese, infatti, è un eccellente cane da guardia, attento e protettivo nei confronti del gregge. Non è mai aggressivo con gli animali di cui si prende cura, ma si dimostra un formidabile difensore contro i predatori. Per vivere in armonia con un cane fonnese è necessario conoscerne la natura primitiva, apprezzarne l’intelligenza acuta, il forte istinto di protezione e la dignità. I pastori sardi hanno sempre riposto grande fiducia in questi cani, affidando loro i propri beni e il proprio lavoro, certi di non essere mai traditi.
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