La tradizione di Trattoria Gennargentu incontra la cucina stellata per far nascere il “Menù Lunga Vita Tonneri”

Il nuovo menù prende il nome dal monte Tonneri che sovrasta il territorio di Seui, paese di origine dei titolari di Trattoria Gennargentu.
Nel cuore della città di Cagliari, al centro del quartiere Marina, c’è una trattoria che da quasi un secolo ha messo in connessione il mondo contadino dell’Ogliastra con la vivacità della città di Cagliari. A poche centinaia di metri dal porto che si affaccia sul pescoso mare del Golfo degli Angeli troviamo la Trattoria Gennargentu, storico locale che da circa 50 anni è gestito dalla famiglia Caredda-Cannas, originaria di Seui.
Dopo 90 anni di storia, in cui è passata dall’essere stazione di posta per coloro che si mettevano in viaggio tra l’Ogliastra e il capoluogo a punto di riferimento della cucina tradizionale, Trattoria Gennargentu non smette di innovarsi pur mantenendosi fedele ai suoi principi, ispirati dai fattori che hanno reso la Sardegna una delle terre più longeve al mondo: vita lenta, socialità, condivisione, famiglia, tradizione e apertura verso il futuro. Con queste premesse nascerà nei prossimi mesi il “Menù Lunga Vita Tonneri”. Questo percorso gastronomico alla scoperta (e riscoperta) dei sapori che hanno permesso una concentrazione record di centenari sarà sviluppato in sinergia con un grande chef sardo, Anuelo Serra, presidente dell’Associazione cuochi italiani in Polonia e responsabile di molte cucine stellate in giro per il mondo.
Chef Anuelo Serra trascorrerà cinque giorni nelle cucine di Trattoria Gennargentu con l’obiettivo di accompagnare consapevolmente una cucina con radici millenarie, ma protesa verso il futuro. Il menù attuale è già “lunga vita” per la tipologia delle pietanze e per le materie prime utilizzate in cucina. L’intervento dello chef si concentrerà sulle tecniche e i procedimenti di cottura e sull’impiattamento. Il frutto di questa collaborazione sarà quindi sempre legato alla tradizione sarda/ogliastrina e alla stagionalità. Tra i piatti del nuovo menù ci sarà sicuramente il minestrone tradizionale, vero e proprio elisir della longevità con le verdure e i legumi che hanno regalato ai nostri nonni una vita lunga e serena.
Se c’è una pietanza che incarna a pieno il senso di lentezza come valore, di lavoro, artigianalità e pazienza è sicuramente la pasta fresca. Da Trattoria Gennargentu si possono e si potranno gustare piatti come su Filindeu in minestra di anguille (la pasta più rara del mondo unita a una materia prima molto cara alla cucina cagliaritana) e i maccaronis sciarrancaus al ragù di cinghiale con corbula di pecorino sardo.
Il culmine di queste giornate di formazione è stata l’evento speciale “La cena dell’amore: innovazione e tradizione con lo chef Anuelo Serra” che si è tenuto la sera di San Valentino. Un percorso gastronomico dall’antipasto al dessert che ha portato i clienti a immergersi nei sapori di una volta attraverso forme e impiattamenti eleganti e stimolanti per tutti i cinque i sensi.
Sono stati assaporati i piatti come i Culurgiones all’olio evo di Sardegna su Tartarina di Cervo e terra d’olive e lo Gnocco di seppia in purezza con tartufo e aspic di té al Gelsomino su bottone di erborinato blu.
Socialità, condivisione e relazioni: concetti che ben si sposano con un altro progetto abbracciato da Trattoria Gennargentu, quello dei “Locali per pensare”. Si tratta di una rete italiana di bar e ristoranti in cui poter parlare, al riparo dall’imperante moda della musica e/o del video obbligatori. E’ così che nascono i giochi di Trattoria Gennargentu: scacchi, dama, tombola, carte, domino e “Trattoropoli®”: si tratta di giochi da tavolo artigianali in legno che si potranno utilizzare con gli amici tra un piatto di stufato di cinghiale, una frittura di mare o una minestra ‘e cocciulas. La tavola della trattoria torna ad essere un luogo di incontro e non solo una superficie in cui consumare il pasto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il 14 febbraio significa in tutto il mondo San Valentino. È la festa dell’amore, un’intera giornata dedicata agli innamorati. La Sardegna, con i suoi struggenti panorami naturali e urbani e la sua storia millenaria è il teatro ideale per celebrare il sentimento romantico per eccellenza.
SAN VALENTINO E LA SARDEGNA: UNA LUNGA STORIA D’AMORE
Non tutti sanno che San Valentino, detto anche «Su Santu coiadori» è il patrono del paese di Sadali che festeggia il Santo con grande trasporto. Si narra che un anziano di Nurallao vagava per i paesi portando sempre con sé un piccola statuina raffigurante il Santo Patrono degli innamorati. Un giorno, mentre si trovava nel paese di Sadali, il vecchio fece una piccola sosta per riposarsi, proprio di fronte ad una cascata. Una volta che il vecchio volle riprendere il cammino, dopo il sonno ristoratore, non riuscì più a smuovere la statua. Provava, tirava, ma niente, la statua di San Valentino non si muoveva. Da allora i cittadini di Sadali venerano e custodiscono gelosamente la statua del Santo in onore del quale costruirono una chiesa che risale circa al V o VI secolo d.C. La chiesa sorge proprio nei pressi della cascata di cui parla la leggenda, la fonte venne dedicata anch’essa al Santo.
Una leggenda che si lega a doppio filo con la tradizione cristiana che ha assegnato a San Valentino il ruolo di protettore degli innamorati. Tutto nasce dalla leggenda secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera il denaro necessario per il suo matrimonio. Una dote senza la quale la giovane sarebbe stata esposta ai pericoli della perdizione, visto che avrebbe dovuto rinunciare, per ristrettezze economiche, all’amore coniugale tanto caro alla fede cristiana.
CAGLIARI E I LUOGHI DELL’AMORE
Tra i luoghi più romantici dell’Isola c’è sicuramente Cagliari e i suoi paesaggi mozzafiato, con i monumenti ricchi di storia, i ristoranti eleganti, le vie del centro illuminate, i locali dove brindare al sentimento più nobile e gli hotel dall’atmosfera intima e raccolta.
La Grotta della Vipera, un ipogeo funerario di epoca romana sito in viale Sant’Avendrace, nasconde la storia d’amore più antica della città ed è sicuramente il luogo più simile a quello che può essere il balcone di Romeo e Giulietta a Verona: una donna che offre la sua vita per salvare il suo uomo. Accadde poco meno di duemila anni fa. Cassio Logino fu esiliato in Sardegna da Roma su decisione di Nerone per motivi incerti e successivamente raggiunto dal figlio Cassio Filippo. Si stanziarono a Cagliari che all’epoca si presentava come luogo decisamente malsano in cui imperversava la malaria. A causa di questo virus, l’esule romano, che era arrivato sull’isola insieme alla compagna, si ammalò gravemente. Alla vista del suo uomo debole e moribondo, Atilia Pomptilla, moglie di Filippo, decise di offrire la sua vita agli dei affinché fosse risparmiato il marito. La supplica fu accolta. Lei morì serenamente mentre lui trovò la salvezza ma, rammaricato per la dolorosa perdita, fece costruire un tempio sotterraneo per commemorare la sua Atilia e vi fece scolpire due serpenti, presumibilmente vipere, precedute da alcune foglie, simbolo della vita eterna e dell’immortalità dell’amore coniugale. La Grotta della Vipera è ciò che rimane di questa struggente storia d’amore.
Ma la città è per la sua stessa conformazione ricchissima di luoghi romantici. In primo luogo sono i punti panoramici a offrire cornici a prova di primo bacio e di proposte nuziali. Castello non delude con la terrazza del Bastione Saint Remy e quella di Santa Croce, ma anche con le torri di San Pancrazio e dell’Elefante e con il Belvedere. Poco più in basso si trovano i Giardini Pubblici, una cornice idilliaca in cui passeggiare mano nella mano al tramonto, tra alberi secolari e bellezze monumentali. Il mare è tutto intorno e cosa c’è di più romantico del grande “amico blu”? A Cagliari ci si può giurare amore eterno con il Mediterraneo come testimone d’eccezione: lo si può fare nella Basilica di Bonaria, con una delle scalinate vista mare più belle d’Italia e con la protezione della Vergine sbarcata a bordo di un galeone o, con rito laico, a Marina Piccola, davanti al Poetto e all’ombra della Sella del Diavolo. E proprio sopra la Sella del Diavolo si trova uno dei panorami più romantici d’Europa. Sopra il colle più iconico della città c’è una vista che domina l’intero Golfo degli Angeli.
COME CELEBRARE SAN VALENTINO A CAGLIARI? I NOSTRI CONSIGLI
Non è San Valentino senza un pranzo o una cena a lume di candela a Cagliari. Gli amanti della tradizione possono festeggiare con i piatti caratteristici e storici della gastronomia isolana scegliendo fra Trattoria Gennargentu nel quartiere Marina, che propone un menù studiato in collaborazione con lo chef Anuelo Serra, o Panefratteria in via Azuni in cui degustare il celebre “Pane frattau” preparato in decine di modi diversi. I cultori della pizza si possono concedere una cena speciale in un vero e proprio panificio, Porta 1918, con la degustazione di pizza in teglietta, mentre chi vuole dichiararsi amore eterno davanti al mare lo può fare al ristorante La Marinella con un menù speciale. Qui si può gustare la pizza in teglietta con ricette uniche a base delle migliori eccellenze della Sardegna, accompagnata dalla birra “Civraxiu” fatta letteralmente con il pane. Ma prima di andare a pranzo o a cena è bello farsi trovare belli e in forma, magari con una coccola alla propria persona, perché si sa, è importante non solo amare la propria metà, ma anche e soprattutto sé stessi. Potete regalarvi o regalare alla vostra dolce metà un rituale rilassante scegliendo uno tra i tre trattamenti del centro estetico Magia di Venere (il vostro partner ne sarà entusiasta) o farvi coccolare dalle esperte di Terapia e Bellezza con un trattamento viso o una nuova acconciatura. Infine è tempo di spegnere le luci e trascorrere la notte con la persona amata in un luogo decisamente unico. Le dieci camere e suite di Neko Boutique Hotel in via Oristano, con letti king size, suggestive docce a vista e uno splendido rooftop sulle strade della città sono la cornice romantica ideale in cui trascorrere la festa degli innamorati. E per brindare ovunque voi siate e in modo originale vi consigliamo di uscire dagli schemi, mettendo da parte bollicine e champagne per abbracciare il colore dell’amore, il rosa di So Chic !, Cannonau rosé prodotto nella zona di Castiadas.

© RIPRODUZIONE RISERVATA