A Tortolì stamane la commemorazione dei Caduti della Grande Guerra

Commemorazione dei 48 Caduti di Tortolì nella Prima Guerra Mondiale. La posa e la benedizione della Corona davanti al monumento in via Mameli
In occasione del Centenario della Grande Guerra 1914-1918, l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, sezione Tortolì, ha organizzato questa mattina in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, una manifestazione per celebrare la memoria dei Caduti originari del comune di Tortolì. Ai parenti più prossimi è stata consegnata una medaglia commemorativa, riconoscimento simbolico del loro sacrificio in nome dei valori di pace e libertà. Presenti le autorità civili, politiche, militari, religiose e di cultura, le associazioni d’arma e di volontariato e gli studenti.
La cerimonia ha avuto inizio alle 10:15 con il raduno dei partecipanti presso la sede dell’Anfi in via Mameli 22. Alle 10:30 la deposizione e benedizione della Corona presso la lapide dei Caduti con la lettura dei nomi. I partecipanti si sono poi spostati al teatro San Francesco dove si sono tenuti gli interventi del Presidente dell’Anfi, il Brig. Leonardo Secci, del Sindaco Massimo Cannas e del Professor Franco Ladu.
Sono poi state benedette e consegnate le medaglie agli eredi.

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Accadde oggi. Il 24 maggio 1915 l’Italia entrava in guerra: lo ricorda la celebre canzone nota come “Il Piave mormorava” (VIDEO)

Il nostro esercito, nel marciare coraggioso e silenzioso verso la frontiera con l’Austria, passò sul fiume Piave
Nella notte tra il 23 e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrava in guerra: era l’occasione per completare il processo di unità nazionale e liberare il Trentino e la Venezia Giulia dal dominio austriaco. Il nostro esercito, nel marciare coraggioso e silenzioso verso la frontiera con l’Austria, passò sul fiume Piave: anche la Brigata Sassari era presente. Nel video la Banda della Brigata Sassari, in uniforme storica della Grande Guerra, esegue l’Inno del Piave e rende gli onori ai Caduti in apertura della cerimonia di donazione dell’area del Cimitero di Guerra della Sassari ai Comuni sardi da parte del Comune di Asiago (Vicenza).
Di seguito il testo:
- STROFA:
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
Dei primi fanti il ventiquattro maggio:
l’Esercito marciava per raggiunger la frontiera,
per far contro il nemico una barriera.
Muti passaron quella notte i fanti;
tacere bisognava e andare avanti.
S’udiva intanto dalle amate sponde
Sommesso e lieve il tripudiar de l’onde:
era un passaggio dolce e lusinghiero.
Il Piave mormorò: “NON PASSA LO STRANIERO”. - STROFA:
Ma in una notte triste si parlò di tradimento,
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
per l’onta consumata a Caporetto!
Profughi ovunque! Dai lontani monti
Venivan a gremir tutti i suoi ponti.
S’udiva allor dalle violate sponde
Sommesso e triste il mormorio de l’onde:
come un singhiozzo in quell’affanno nero.
Il Piave mormorò: “RITORNA LO STRANIERO”. - STROFA:
E ritornò il nemico, per l’orgoglio e per la fame
Volea sfogar tutte le sue brame.
Vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
Sfamarsi e tripudiare come allor…
“NO” disse il Piave, “NO” dissero i fanti,
“mai più il nemico faccia un passo avanti”
Si vide il Piave rigonfiar le sponde!
E come i fanti combattevan l’onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
Il Piave comandò: “INDIETRO VA’ STRANIERO!” - STROFA:
E indietreggiò il nemico fino a Trieste, fino a Trento
E la Vittoria sciolse le ali al vento.
Fu sacro il patto antico: tra le schiere furon visti
Risorgere Oberdan, Sauro e Battisti.
Infranse alfin l’italico valore
Le forche e l’armi dell’impiccatore.
Sicure l’Alpi… libere le sponde
E tacque il Piave: si placaron l’onde.
Sul patrio suol, vinti i torvi imperi,
la pace non trovò NE’ OPPRESSI, NE’ STRANIERI.
E.A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta)

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