La cannonata su Roma della Regina Cristina di Svezia: leggenda o realtà?
Tra verità e mito popolare, la cannonata della regina Cristina di Svezia su Palazzo Medici è una testimonianza su come la Storia di Roma e dei grandi sovrani si mescoli con quella dei poteri religiosi, politici e personali. La figura di Cristina rimane una delle più affascinanti del periodo barocco, un simbolo di quella ricerca incessante di libertà e di autoaffermazione che non temeva di sfidare anche le istituzioni più potenti del suo tempo.
La cannonata su Roma della Regina Cristina di Svezia: leggenda o realtà?
Tra verità e mito popolare, la cannonata della regina Cristina di Svezia su Palazzo Medici è una testimonianza su come la Storia di Roma e dei grandi sovrani si mescoli con quella dei poteri religiosi, politici e personali. La figura di Cristina rimane una delle più affascinanti del periodo barocco, un simbolo di quella ricerca incessante di libertà e di autoaffermazione che non temeva di sfidare anche le istituzioni più potenti del suo tempo.
Nel corso della Storia di Roma, molti eventi curiosi e affascinanti si sono intrecciati con le vicende di sovrani e nobili europei. Tra i racconti più curiosi della narrativa popolare troviamo la famosa “cannonata su Roma”, che coinvolse la figura enigmatica della Regina Cristina di Svezia, una delle personalità più singolari del XVII secolo. Secondo il racconto, nel 1655, una cannonata colpì la straordinaria Villa di residenza sul Pincio della famiglia Medici e ad ordinarla sembrerebbe che fu proprio la sovrana.
Diverse sono le motivazioni che sono state attribuite all’insolito gesto. Secondo una di queste si trattò di un dispetto fatto dalla regina al cardinale Decio Azzolino, con il quale forse ebbe una storia sentimentale tormentata. Un giorno il religioso non si sarebbe presentato ad un appuntamento nei pressi della Villa e Cristina avrebbe risposto con una cannonata partita da Castel Sant’Angelo contro l’edificio che avrebbe colpito il portone di bronzo, sul quale è possibile notare un’ammaccatura.
Un’altra versione racconta che la cannonata fosse un “avviso” della regina per il pittore Charles Errand, col quale doveva incontrarsi il giorno stesso.
Esiste un’ulteriore storia che giustifica il gesto ad un insolito “invito” a partecipare ad una battuta di caccia rivolto dalla Regina ai Medici.
Secondo la narrazione popolare il motivo risiede nel fatto che la sua conversione non sarebbe stata accolta senza riserve dalla Curia, che la considerava una figura scomoda per il suo passato protestante, la sua indole eccentrica e la sua capacità di influenzare l’opinione pubblica europea.
Le tensione sarebbe culminata quando Cristina, chiese di potersi fare ricevere un giorno ufficialmente dal Papa, ma il Papa Innocenzo XI, nel tentativo di mantenere la sua autorità su Roma e sulle questioni religiose, non volle concedere la sua benedizione in modo aperto. Si dice quindi che Cristina, irritata e disillusa dalla risposta papale, decise di fare un gesto plateale di protesta colpendo il palazzo di una delle famiglie più importanti della città. Una reazione dovuta anche alla decisione del papa di proibire gli spettacoli teatrali, molto apprezzati invece dalla sovrana.
Per ricordare questa vicenda, in una delle fontane del palazzo, oggi denominata “Fontana della palla di cannone”, fecero sostituire il giglio di marmo, simbolo della famiglia Medici, con una sfera di pietra.
Numerosi sono i dubbi sulla veridicità di questi racconti, anche perché nessuna palla dei cannoni di Castel Sant’Angelo sarebbe stata in grado all’epoca di raggiungere la distanza che separa l’attuale zona Prati al Pincio.
Tuttavia queste leggende accompagnano l’enigmatica Cristina di Svezia che, contrariamente alle aspettative di una Regina, si distinse per la sua straordinaria indipendenza, disinteressandosi del matrimonio e della maternità, aspetti che erano considerati fondamentali per una monarca dell’epoca.
Foto: Wikipedia Commons, Pixabay
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