Roma è la seconda città del mondo per qualità della cucina tradizionale
Secondo il magazine gastronomico TesteAtlas Roma è la seconda città al mondo dove è possibile assaggiare il miglior cibo tradizionale.
Roma è la seconda città del mondo per qualità della cucina tradizionale.
Secondo il magazine gastronomico TesteAtlas Roma è la seconda città al mondo dove è possibile assaggiare il miglior cibo tradizionale.
TesteAtlas ha rilasciato la classifica mondiale del 2023 delle città in cui si mangia meglio, l’Italia è padrone della contesa e piazza due italiane sul podio. Al secondo posto c’è Roma che guadagna il favore delle recensioni per la semplicità degli ingredienti e per i sapori vivaci della sua cucina. TesteAtlas stila la propria graduatoria basandosi sui gusti dei turisti intervistati dagli analisti del magazine e mette la lente di ingrandimento sul rapporto tra cibo locale, offerta ristorativa e le valutazioni rilasciate dagli utenti su Google. È una sorta di atlante del cibo, una mappa dedicata alla gastronomia mondiale che raccoglie non solo classifiche e opinioni dei viaggiatori ma anche tutta una serie di informazioni e di curiosità sui piatti. Ogni pietanza ha infatti una propria scheda composta da alcune foto e una descrizione sintetica, a completare il corredo informativo ci sono poi delle notizie che aiutano a conoscere l’origine del piatto e le trazioni culinarie legate agli ingredienti.
In questa speciale classifica Firenze si aggiudica la medaglia d’oro, il capoluogo toscano ha rapito i palati di tutti grazie alla carne, la bistecca alla Fiorentina e il Lampredotto hanno fatto godere le papille gustative di turisti e recensori. Segue a ruota Roma che viene descritta cosi da TesteAtlas: “Roma, la Città Eterna, vanta una ricca storia, monumenti iconici e una vivace scena culturale – si legge – La sua scena gastronomica locale combina l’autenticità delle trattorie tradizionali con un numero crescente di ristoranti contemporanei e fantasiosi. La cucina romana viene definita “nota per i suoi piatti sostanziosi e saporiti, realizzati con ingredienti semplici e freschi”. Il magazine consiglia di avventurarsi nel quartiere di Testaccio per assaporare la “romanità” e invita a provare i supplì e pajata, oltre alle più blasonate carbonara e cacio e pepe.
Completa il terzetto di testa Lima, in Perù, ma trova gloria anche Napoli che si piazza quarta e mette tutti d’accordo sulla bontà indiscussa della pizza. Milano e Venezia sono rispettivamente alla decima e undicesima posizione e tra le prima cinquanta ci sono anche Bologna, Taormina, Palermo e Torino. L’Italia può ritenersi quindi più che soddisfatta e può sventolare in alto la bandiera del buon cibo e del mangiar bene.
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