Lo riconoscete? Ogni anno vi si svolge il ballo viennese di Roma
A realizzarlo fu l’architetto Ettore Bernich, di origine svizzera, già noto per la progettazione di diverse residenze nobiliari romane. Mentre si attende la costruzione all’Eur del nuovo acquario, non tutti sanno che a Roma ne è esistito già uno...
Mentre si attende la costruzione all’Eur del nuovo acquario, non tutti sanno che a Roma ne è esistito già uno dal 1880, frutto del progetto di Pietro Carganico, ittiologo originario di Como.
A realizzarlo fu l’architetto Ettore Bernich, di origine svizzera, già noto per la progettazione di diverse residenze nobiliari romane.
Funzionante fino al 1894 con vasche e pesci, nel corso degli anni ha avuto diverse destinazioni d’uso, tra rassegne ed esposizioni, divenendo anche sala cinematografica e teatrale dove vi recitarono attori importanti come Ettore Petrolini e Raffaele Viviani. Fu utilizzato per diversi scopi, e negli anni Trenta, divenne addirittura un magazzino per il Teatro dell’Opera di Roma vicino.
Dal 2003 è sede “Casa dell’Architettura” dell’Ordine degli Architetti.
La struttura dell’edificio è cilindrica e secondo la descrizione del sito a esso dedicato https://acquarioromano.it/ presenta “base ellittica e un avancorpo con arco a nicchione a cui si accede mediante due rampe di scale. Ai lati del nicchione ci sono due edicole ornate con sculture in stucco trattato a finto bronzo raffiguranti la pesca a destra e la navigazione a sinistra; le edicole sono sormontate da due tondi a rilievo, inquadrati da due cariatidi. La cornice di coronamento ha un fregio con due delfini e tridente. A coronamento dell’attico un gruppo in malta raffigurante il carro di Venere trainato da un tritone e una naiade.”
Attorniato da un grazioso giardino, la sua costruzione entrava nel contesto delle intenzioni d’innovazione della Capitale ad opera di Quintino Sella.
Al suo interno possiamo ammirare affreschi, la sala presenta colonne corinzie in ghisa e le specchiature delle vasche sono dipinte con raffigurazioni suggestive rappresentanti scene ispirate all’immaginario pagano e pompeiano, decorazioni murarie, mosaici pavimentali, dipinti
Presenta di versi piani ed un giardino e si presenta come attualmente come spazio polifuzionale, anche per eventi privati.
Addirittura un piccolo ruscello dietro la struttura era destinato all’allevamento dei pesci.
Per chi volesse visitarlo può recarsi a Piazza Manfredo Fanti, 47, poco lontano dalla Stazione Termini, nel Rione Esquilino.
Si respira un’atmosfera antica, nel cuore della città dove si concretizza l’espressione di “tutte le strade portano a Roma”. Una sua visita costituisce una tappa significativa per chi vuole conoscere una parte della città meno conosciuta, dove antico e moderno si fondono.
Una particolarità? ogni anno, dal 2007, si tiene il Gran ballo viennese di Roma.
© RIPRODUZIONE RISERVATA