La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini

La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini. Nel cuore di Roma, tra la maestosità della Chiesa di Sant’Agnese in Agone e l’eleganza dei marmi che compongono la Fontana dei Quattro Fiumi, si cela una leggenda
La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini.
Nel cuore di Roma, tra la maestosità della Chiesa di Sant’Agnese in Agone e l’eleganza dei marmi che compongono la Fontana dei Quattro Fiumi, si cela una leggenda che affonda le radici in una delle rivalità artistiche più famose della storia. Il contesto in cui prende vita questa storia è quello di una Roma barocca che, più di qualsiasi altra epoca, ha visto artisti trasformarsi in protagonisti di un confronto continuo, spinti non solo dalla creazione ma anche da una competizione che sfidava i limiti dell’arte e della personalità. Al centro di questa contesa, tra luci e ombre, troviamo due dei maggiori geni del Barocco italiano: Gianlorenzo Bernini e Francesco Borromini. La loro rivalità non è solo il frutto di divergenze artistiche, ma anche il risultato di caratteri forti, ambizioni senza confini e, per molti, di un sottile gioco di sfide. La Fontana dei Quattro Fiumi, progettata dal genio di Bernini per Piazza Navona, è l’opera che sembra cristallizzare e incarnare la tensione tra questi due titani del Barocco. Il suo impatto visivo, la sua potenza espressiva, l’intensità con cui domina la piazza sono il segno inconfondibile della maestria di Bernini, ma dietro di essa si nasconde anche un’interessante storia fatta di scherzi, rivalità e qualche beffarda allusione. Secondo una tradizione che ormai è divenuta leggendaria, Bernini non si limitò a dare vita a un’opera d’arte straordinaria, ma si divertì anche a fare piccoli dispetti al suo collega Borromini, che aveva realizzato, poco distante, la Chiesa di Sant’Agnese in Agone. La leggenda racconta che Bernini, conoscendo l’ambizione di Borromini e la sua meticolosità, lo beffò progettando la fontana in modo che la statua di uno dei fiumi, quello del Rio della Plata, sembrasse guardare con aria di disprezzo la chiesa di Sant’Agnese. Non solo, ma secondo alcuni, il movimento dell’acqua, che scorre e si spande nelle vasche della fontana, doveva simboleggiare l’idea che il Rio della Plata, simbolo del Sud America, fosse effettivamente l’elemento che “copriva” e nascondeva la chiesa, quasi a voler prendere in giro la struttura che Borromini aveva messo tanto impegno nel creare. La rivalità tra i due architetti andava ben oltre il piano artistico; si trattava di una competizione anche personale, alimentata da frizioni tra i due caratteri tanto diversi quanto complementari. Mentre Borromini era un uomo introverso, rigido nelle sue convinzioni e di una perfezione quasi maniacale, Bernini, al contrario, era un uomo estroverso, un artista che amava l’arte nella sua forma più spettacolare, che pensava all’impatto visivo e al risultato finale con grande ambizione. Questi contrastanti modi di essere e di pensare l’arte sono la chiave per comprendere la profondità della loro rivalità. La Fontana dei Quattro Fiumi, dunque, è più di un capolavoro del Barocco: è un simbolo di una Roma che non solo celebrava la bellezza e la grandezza attraverso la pietra, ma anche di una città che, tra i suoi splendidi palazzi e le sue chiese, celava sfumature di conflitti e di storie di rivalità che sono state testimoni di un’epoca di straordinaria innovazione artistica. La leggenda di Bernini e Borromini, così come quella della Fontana dei Quattro Fiumi, è destinata a durare nei secoli, come una testimonianza di una lotta creativa che ha portato alla nascita di alcune delle opere più straordinarie mai realizzate. Un’arte che, nel suo scontro, ha prodotto qualcosa di eterno.

La Fontana dei 4 Fiumi
Piazza Navona è sicuramente una delle più rinomate piazze monumentali della città di Roma. Fu costruita per volere di Papa Innocenzo X per celebrare la grandezza della famiglia Pamphili e sorge su quello che all’epoca dell’impero era lo Stadio di Domiziano. Oggi la piazza è un simbolo della Roma barocca e accoglie opere dei più illustri artisti italiani come la Chiesa di Sant’ Agnese in Agone, progettata da Girolamo Rainaldi e successivamente rivista e completata da Francesco Borromini, oppure la celebre Fontana dei Quattro Fiumi disegnata e realizzata da Gian Lorenzo Bernini.
Ecco, a proposito della fontana esiste una simpatica leggenda secondo cui alcuni gesti ritratti da Borromini non sarebbero stati dettati da una scelta artistica bensì dalla rivalità con il collega Borromini. La realizzazione dell’opera idraulica passò per un concorso indetto da Papa Innocenzo X e ad aggiudicarsi la gara fu proprio il poliedrico artista napoletano, il progetto dello scultore campano prevedeva di realizzare una fontana che ritraesse i principali fiumi del pianeta, uno per ogni continente allora conosciuto, il Danubio, il Nilo, il Rio de la Plata e il Gange, tutti sovrastati dall’obelisco Agonale proveniente dal circo di Massenzio sull’Appia Antica. I lavori iniziarono nel 1648 e all’opera lavorò un folto team di artisti coordinati dall’occhio attento e scrupoloso del maestro Bernini.

La Fontana dei 4 Fiumi
La tradizione romana, come spesso accade, racconta una storiella che giustificherebbe la posizione e i gesti del fiume Rio della Plata. La leggenda vuole che sia stato ritratto con il braccio proteso verso l’alto per ripararsi dall’eventuale crollo della cupola, o magari del campanile, dell’adiacente chiesa di Sant’Agnese in Agone costruita dal rivale Borromini, allo stesso modo il fiume Nilo avrebbe il volto coperto per evitare la vista degli “orrori” del collega.

La Fontana dei 4 Fiumi
Nonostante l’ironia del racconto va comunque fatta chiarezza. La scelta di Bernini di coprire il capo del Nilo è legata ad un significato più profondo, infatti al momento della realizzazione della fontana non si conoscevano ancora le sorgenti del fiume, per questo la testa è stata oscurata. Ma, ad ogni modo, Bernini non avrebbe potuto prendersi gioco di Borromini perché la Fontana dei Quattro Fiumi è precedente alla realizzazione della Chiesa di Sant’Agnese in Agone.

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