Garibaldino scuro di pelle torna al Gianicolo, un busto per Andres Aguiar
Il Gianicolo ha accolto di nuovo un eroe dimenticato della Repubblica Romana: nei giorni scorsi è stato inaugurato il busto in marmo di Andres Aguiar, un ex schiavo uruguaiano che diventò luogotenente di Garibaldi e morì combattendo al suo fianco il 30 giugno 1849, difendendo la Repubblica Romana in un vicolo di Trastevere.
Garibaldino scuro di pelle torna al Gianicolo, un busto per Andres Aguiar.
Il Gianicolo ha accolto di nuovo un eroe dimenticato della Repubblica Romana: nei giorni scorsi è stato inaugurato il busto in marmo di Andres Aguiar, un ex schiavo uruguaiano che diventò luogotenente di Garibaldi e morì combattendo al suo fianco il 30 giugno 1849, difendendo la Repubblica Romana in un vicolo di Trastevere.
L’inaugurazione del busto, riportata dall’Ansa, è il culmine del progetto “Rimettere la storia al suo posto: un busto per Andres Aguiar”, promosso dall’associazione Roma BPA e guidato dall’ex consigliere comunale Paolo Masini. Dieci anni fa, Masini riuscì a far modificare la toponomastica della scalea dedicata a Aguiar, cambiando il nome da “Andrea il Moro” a “Andres Aguiar, luogotenente di Garibaldi detto il Moro”. Tuttavia, mancava ancora un busto commemorativo fino ad oggi, grazie agli sforzi di Roma BPA, una raccolta fondi, sponsor tecnici e il supporto dell’Accademia di Belle Arti.
Il busto è stato realizzato dall’artista turco Isik Ozcelik, che ha studiato proprio all’Accademia di Belle Arti di Roma. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato Paolo Masini e Mattia Peradotto, coordinatore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio.
L’ambasciatore d’Italia in Uruguay, Fabrizio Petri, ha inviato un messaggio in cui ha sottolineato l’importanza del contributo di Aguiar alla lotta per l’indipendenza italiana e alla libertà dei popoli oppressi. Presente all’evento anche l’ambasciatore uruguaiano a Roma, Ricardo Varela, che ha ricordato i profondi legami storici e culturali tra Italia e Uruguay, affermando che circa la metà della popolazione uruguaiana è di origine italiana o possiede il passaporto italiano. Varela ha evidenziato la solidità e la prosperità delle relazioni bilaterali tra i due paesi.
Questo riconoscimento tardivo a Andres Aguiar rende giustizia a un valoroso combattente il cui sacrificio non sarà più dimenticato.
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