Odonomastica romana. Perché si chiama via dei Condotti?

Oggi scopriamo l'origine del nome di una famosa via del Tridente. Continua il nostro viaggio alla scoperta dell’origine dei nomi delle vie di Roma.
Odonomastica romana. Perché si chiama via dei Condotti?
Oggi scopriamo l’origine del nome di una famosa via del Tridente. Continua il nostro viaggio alla scoperta dell’origine dei nomi delle vie di Roma.
Via dei Condotti, tra storia e ingegneria: il nome che racconta l’acqua di Roma.
Nel cuore del Tridente romano, tra piazza di Spagna e via del Corso, si snoda una delle strade più eleganti e celebri della Capitale: via dei Condotti. Nota oggi per le sue vetrine di alta moda e per essere una delle mete più frequentate dai turisti, questa via racchiude nel suo nome una traccia preziosa del passato idraulico della città. L’odonomastica romana, spesso capace di restituire frammenti autentici della storia urbana, in questo caso rimanda al sistema di distribuzione dell’acqua durante l’epoca rinascimentale. Via dei Condotti prende infatti il nome dai “condotti” d’acqua, ovvero dai canali sotterranei che trasportavano l’acqua proveniente dall’Acquedotto Vergine, una delle opere idrauliche più antiche e ancora funzionanti di Roma, realizzato nel 19 a.C. per volere di Agrippa. Questi condotti attraversavano proprio l’area del Tridente per portare l’acqua fino alla zona del Campo Marzio e alle fontane della città, tra cui quella celebre della Barcaccia ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Lungo via dei Condotti correvano dunque le canalizzazioni principali, che servivano anche numerosi palazzi nobiliari e conventi dell’epoca. Il nome è rimasto immutato nei secoli, a testimonianza della profonda connessione tra la topografia della città e le sue infrastrutture antiche. Conoscere l’origine di una denominazione toponomastica come questa significa riscoprire le radici di una Roma meno visibile, fatta non solo di monumenti ma anche di funzionalità ingegneristiche che hanno segnato lo sviluppo urbano. Prosegue così il viaggio nell’odonomastica romana, una mappa parallela che racconta la città attraverso i nomi delle sue strade, restituendo senso e memoria a luoghi che ogni giorno attraversiamo senza conoscerne l’anima storica.

Via dei Condotti
Per odonomastica si intende il complesso dei nomi delle strade, sia con riferimento concreto a una determinata zona o località, sia con riguardo alla scelta o al modo della loro formazione. Più semplicemente si tratta del ramo dell’urbanistica che ha per oggetto lo studio di tali nomi.
Oggi scopriremo via dei Condotti, tratto di strada che unisce Piazza di Spagna a Largo Carlo Goldoni. “Condotti” ossia “condurre”: il significato è insito nella radice del nome in quanto “conduce” a Trinità dei Monti (ed in passato infatti si chiamava “Via Trinitatis”). Il riferimento è ai lavori che fece fare Papa Gregorio XIII nel sottosuolo per far passare le condutture dell’acqua. Un’altra versione attribuisce al nome della via ai soldati di Agrippa che, giunti nel luogo assetati, furono guidati da una da una ragazza illibata al sistema di vene acquifere del posto, che furono per questo denominata da allora “acqua vergine”. In pratica il nome attuale deriva dalle condutture dell’Aqua Virgo, il sesto degli undici acquedotti romani antichi.
Quest’ultimo capta acqua dalle sorgenti nei pressi del corso dell’Aniene, tramite una serie di cunicoli sotterranei con funzione di affluenti, fino a giungere al bacino artificiale che è esistito fino al XIX secolo.
Via dei Condotti un tempo prendeva il nome di via della Trinità perché univa piazza Nicosia a piazza di Spagna, piazza di Ponte Sant’Angelo alla piazza sottostante la chiesa della Trinità dei Monti.
Attualmente costituisce un punto di riferimento per il lusso sfrenato della Capitale. Vi troviamo le boutique di grandi marche come Dior, Gucci, Bulgari, Armani, Saint Laurent, Prada, Dolce e Gabbana, Swarovski, Buccellati, Fendi, Rolex, Cartier, Tiffany & Co., Louis Vuitton e moltissime altre.
È la via dello storico Caffè Greco del quale Vistanet ha già parlato.
È inoltre famosa per aver ospitato durante gli anni 70 ed 80, presso l’ultimo piano del palazzo del gioielliere Bulgari, la sede della Loggia massonica P2 (detta Propaganda Due).
Numerosi i palazzi storici come il Magistrale, il Núñez-Torlonia, quello degli Ansellini, di Della Porta Negroni Caffarelli, quelli di famiglie storiche come gli Avogadri, Megalotti e Maruscelli Lepri.
All’inizio troviamo anche la Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli ed al civico 47 l’ex ospizio dei trinitari castigliani. Troviamo anche il convento dei Trinitari Castigliano e l’Ex Albergo d’Alemagna, punto di riferimento della nobiltà tedesca.
Una via che è ideale percorrere nel periodo natalizio.

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