La leggenda della donazione di Roma da parte di Costantino al Papa

Un documento attribuito a Costantino la Chiesa per ottenere la giurisdizione civile sulla città di Roma, sull'Italia e sull'Impero romano d'Occidente e la donazione di proprietà immobiliari fino in Oriente
La Constitutum Constantini o Donatio Constantini è un documento, con indicata la data del 315, che attesta delle concessioni del territorio romano fatte dall’imperatore Costantino I a Papa Silvestro I.
Si tratta in realtà di un falso storico, già mostrato durante il Rinascimento dal filologo italiano Lorenzo Valla, il quale affermò che il testo era scritto in un latino che non si parlava all’epoca dell’imperatore, veniva nominata una Costantinopoli non ancora esiste.
Nel testo si dichiara il primato del vescovo di Roma sulle chiese patriarcali orientali: Costantinopoli, Alessandria d’Egitto, Antiochia e Gerusalemme; la sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti del mondo; la sovranità della Basilica di San Giovanni in Laterano, su tutte le chiese; la superiorità del potere papale su quello imperiale.
La Chiesa ottenne la giurisdizione civile sulla città di Roma, sull’Italia e sull’Impero romano d’Occidente e la donazione di proprietà immobiliari fino in Oriente.
Il documento riporta le seguenti parole:
“In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare e onorare la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente esaltato sopra il nostro Impero e trono. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo. Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le province, palazzi e distretti della città di Roma e dell’Italia e delle regioni occidentali.”
Abbiamo intervistato il dottor Guido Ricci, latinista ed esperto storico dell’arte per comprendere ragioni e motivazioni di questo documento.
– Come mai è stato creato questo editto?
“È stata una forzata strumentalizzazione dell’epoca per permettere alla Chiesa di rivendicare diritti su enormi possedimenti” afferma.
– Prima dello studio del Valla nessuno lo mise in discussione?
“Come no, anche Dante Alighieri mise in dubbio la sua attendibilità giuridica e comunque il Valla incontrò non pochi ostacoli alla pubblicazione. Altri illustri furono Ariosto, Ezra Pound, Nicolò da Cusa, il quale sempre in pieno Rinascimento ebbe numerose perplessità, ma anche l’imperatore Ottone III.”
– E la Chiesa come l’ha presa?
“Per molto tempo ha sostenuto che fosse originale”
– Se il documento non è originale, chi l’ha redatto?
“Forse la Cancelleria pontificia intorno al 700 d.c.”

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