I pifferai di Roma. Una tradizione tutt’altro che scomparsa
Arrivavano dal fiume Liri vestiti come pecorai, capaci di suonare il piffero o il flauto. Una tradizione antica nel giorno di S. Caterina che sopravvive ancora.
Arrivavano dal fiume Liri vestiti come pecorai, capaci di suonare il piffero o il flauto. Accompagnati da cantanti e da altri artisti dotati di zampogna o cornamusa, i “pifferai di Roma” giungevano il 25 novembre, giorno di S. Caterina, per annunciare l’arrivo del freddo. Era usanza, da questa data in poi, che le persone iniziassero a raccogliere la legna, preparare le braci e ad attivare tutte le strategie possibili per affrontare l’inverno.
Per secoli, fino all’unità d’Italia del 1861, era tradizione che suonassero davanti alle icone sacre, spesso entravano nei luoghi di culto ed improvvisavano nelle case private portando con sé la magia delle melodie antiche e la vivacità della cultura popolare, creando atmosfere suggestive e coinvolgenti.
Questi musicisti ambulanti hanno preservato e tramandato la tradizione musicale popolare attraverso generazioni, creando un legame vivente con il passato della Capitale italiana.
Nel 2018, si è anche tenuta presso il Museo di Roma in Trastevere, una conferenza musicata sul tema con esposizione di antichi strumenti musicali.
Non tutti sanno che qualcuno di loro esiste ancora. E lo abbiamo incontrato.
Ci descrivete il vostro strumento?
Il piffero romano è uno strumento a fiato, spesso realizzato in legno, che emette suoni vivaci. Si tratta di fatto di un oboe”.
Treccani vi descrive come “girovaghi, come vi definireste ora?
“Viviamo come artisti di strada adesso, ma ci passiamo la tradizione come un’eredità che viene da lontano. Mio padre era pifferaio, mio nonno anche e pure suo papà.
Nonostante le sfide del mondo moderno, noi pifferai perseveriamo nella nostra missione di preservare la tradizione musicale popolare con passione e dedizione.
So che in passato suonavate soprattutto pezzi sacri, che genere di musica fate ora?
“Le nostre esibizioni spaziano da canti popolari a canzoni regionali, raccontando storie di amore, di tragedia e di vita quotidiana. Queste melodie evocano un senso di nostalgia per un’epoca passata, consentendo a coloro che ascoltano di immergersi completamente nella cultura romana”.
I pifferai di Roma rappresentano un tesoro vivente della cultura della Città Eterna. Attraverso il loro talento e la loro dedizione, portano avanti una tradizione che collega il presente con il passato, offrendo a chiunque abbia la fortuna di ascoltarli un’esperienza unica e indimenticabile. La loro musica è unun omaggio alla storia di Roma e un invito a celebrare la bellezza delle tradizioni popolari che rendono questa città così affascinante.
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