La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini
La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini. Tra le mura della Chiesa di Sant’Agnese in Agone e i marmi della Fontana dei Quattro Fiumi si nasconde una leggenda fatta di rivalità e screzi. Secondo la
La Fontana dei Quattro Fiumi e la rivalità tra Bernini e Borromini.
Tra le mura della Chiesa di Sant’Agnese in Agone e i marmi della Fontana dei Quattro Fiumi si nasconde una leggenda fatta di rivalità e screzi. Secondo la tradizione romana Gianlorenzo Bernini durante la realizzazione del gioiello idraulico di Piazza Navona si sarebbe divertito a schernire il collega Borromini.
Piazza Navona è sicuramente una delle più rinomate piazze monumentali della città di Roma. Fu costruita per volere di Papa Innocenzo X per celebrare la grandezza della famiglia Pamphili e sorge su quello che all’epoca dell’impero era lo Stadio di Domiziano. Oggi la piazza è un simbolo della Roma barocca e accoglie opere dei più illustri artisti italiani come la Chiesa di Sant’ Agnese in Agone, progettata da Girolamo Rainaldi e successivamente rivista e completata da Francesco Borromini, oppure la celebre Fontana dei Quattro Fiumi disegnata e realizzata da Gian Lorenzo Bernini.
Ecco, a proposito della fontana esiste una simpatica leggenda secondo cui alcuni gesti ritratti da Borromini non sarebbero stati dettati da una scelta artistica bensì dalla rivalità con il collega Borromini. La realizzazione dell’opera idraulica passò per un concorso indetto da Papa Innocenzo X e ad aggiudicarsi la gara fu proprio il poliedrico artista napoletano, il progetto dello scultore campano prevedeva di realizzare una fontana che ritraesse i principali fiumi del pianeta, uno per ogni continente allora conosciuto, il Danubio, il Nilo, il Rio de la Plata e il Gange, tutti sovrastati dall’obelisco Agonale proveniente dal circo di Massenzio sull’Appia Antica. I lavori iniziarono nel 1648 e all’opera lavorò un folto team di artisti coordinati dall’occhio attento e scrupoloso del maestro Bernini.
La tradizione romana, come spesso accade, racconta una storiella che giustificherebbe la posizione e i gesti del fiume Rio della Plata. La leggenda vuole che sia stato ritratto con il braccio proteso verso l’alto per ripararsi dall’eventuale crollo della cupola, o magari del campanile, dell’adiacente chiesa di Sant’Agnese in Agone costruita dal rivale Borromini, allo stesso modo il fiume Nilo avrebbe il volto coperto per evitare la vista degli “orrori” del collega.
Nonostante l’ironia del racconto va comunque fatta chiarezza. La scelta di Bernini di coprire il capo del Nilo è legata ad un significato più profondo, infatti al momento della realizzazione della fontana non si conoscevano ancora le sorgenti del fiume, per questo la testa è stata oscurata. Ma, ad ogni modo, Bernini non avrebbe potuto prendersi gioco di Borromini perché la Fontana dei Quattro Fiumi è precedente alla realizzazione della Chiesa di Sant’Agnese in Agone.
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