Chiara Dell’Abate, la ragazza romana che vuole somigliare a un gatto.

Chiara Dell’Abate, con un numero impressionante di interventi estetici, ha trasformato la propria fisionomia al punto da assomigliare a un gatto. Oltre a farsi rimuovere i capezzoli, ha scelto di farsi tatuare i bulbi oculari.

Il nome di Chiara Dell’Abate è stato accompagnato dal soprannome “donna gatto” a causa delle sue numerose operazioni per modificare il suo aspetto e renderlo simile a quello di un felino. La sua ambizione è quella di assomigliare sempre di più a un gatto e, nonostante le critiche e gli insulti ricevuti sui social, sfoggia con fierezza il suo aspetto distintivo. Su TikTok, dove conta oltre 200mila follower, ha pubblicato un messaggio provocatorio agli hater: “Bullizzatemi, così divento famosa”.

Come riporta Leggo, la storia di Chiara Dell’Abate ha attirato l’attenzione anche del New York Post. La sua trasformazione è iniziata a soli 11 anni, con il primo piercing, e in soli cinque anni è arrivata ad avere ben 72 piercing. Tra le numerose modifiche apportate al suo corpo, annovera narici perforate, un piercing di 0,8 cm al labbro superiore e uno di 1,6 cm alle labbra interne. Tra le sue particolarità ci sono una lingua biforcuta, che le ha garantito 65 milioni di visualizzazioni con un video, e l’impianto di quattro corna e sei perle genitali. Ha inoltre subito interventi per tatuare i bulbi oculari e per la rimozione dei capezzoli. Per ottenere l’aspetto definitivo di un gatto, progetta di sottoporsi a un lifting agli occhi o a una cantoplastica, un intervento chirurgico che rende gli occhi più allungati e naturalmente a mandorla, così come un rimodellamento dei denti e il taglio del labbro superiore.

Assemblea capitolina, allestito spazio bebè per consigliere neomamme.

Tutto pronto per lo spazio bebè in Campidoglio a disposizione delle consigliere neomamme. Come riporta Roma Capitale, un passo concreto per tutelare il diritto alla genitorialità e conciliare vita familiare con impegni lavorativi e istituzionali. La sala, allestita in un’area riservata in prossimità dell’Aula Giulio Cesare, è fornita di fasciatoio, poltroncine per l’allattamento e uno schermo per poter seguire la seduta in corso.

“È un impegno che abbiamo assunto come Assemblea capitolina – ha spiegato la Presidente Svetlana Celli – un atto di civiltà che ora è diventato realtà. Il consiglio comunale è al centro della vita amministrativa e democratica. Un evento bello ed importante come diventare genitori non può limitare l’attività delle consigliere e dei consiglieri. Per questo motivo abbiamo recentemente provveduto a modificare il regolamento dell’Assemblea capitolina prevedendo innanzitutto la possibilità di partecipare alle adunanze in videoconferenza per le consigliere in maternità o i consiglieri in congedo parentale o di paternità. E adesso, con lo spazio per l’allattamento, diamo un’ulteriore opzione per le neomamme che decideranno di partecipare al consiglio in presenza”.